Solid state of America: agli It manager piacerebbe l’Ssd

Li attira la velocità, li frena il costo. Ibm ci sta lavorando.

Secondo un’indagine condotta da Zogby International per conto di Ibm ad agosto su 250 It manager americani sta aumentando la domanda di tecnologie di storage allo stato solido.
Le imprese stanno adottando dischi Ssd per gestire il volume crescente di dati legati anche all’introduzione di tecnologie per il cloud computing e per la business analytics.

Il 57% degli intervistati ha detto di dover adottare un nuovo approccio per lo storage per riuscire a gestire la crescita futura.
Emerge quindi la necessità di una nuova classe di storage nell’area dei drive a stato solido (Ssd) che permetta una maggiore erogazione dei dati a costi inferiori e altri vantaggi.
Circa la metà (43%) dei decisori It afferma di pensare di adottare prossimamente la tecnologia Ssd o la utilizza già.

La motivazione, per tre su quattro, è l’aumento della velocità di erogazione dei dati.
Gli intervistati che attualmente non utilizzano l’Ssd hanno affermato che la motivazione è il costo (71%).

Ibm sta investendo in una nuova categoria di dispositivi di memorizzazione in grado di accedere ai dati in modo molto più rapido e a costi ugualmente contenuti.
La memoria Racetrack è un potenziale sostituto degli hard drive e l’erede della memoria flash nei dispositivi portatili.
Si tratta di un dispositivo di storage senza parti in movimento che sfrutta lo spin degli elettroni per accedere ai dati e spostarli in ubicazioni atomicamente precise su nanowire 1.000 volte più sottili di un capello.

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