Soldi per l’innovazione nelle Pmi

Come funziona l’erogazione dei fondi previsti dalla legge 48/82. I criteri per poter accedere ai finanziamenti

27 gennaio 2004 Il 24 febbraio è l’ultimo giorno
utile per presentare le richieste per accedere ai fondi del ministero
delle Attività produttive
. Si tratta di 62.800.000 euro a disposizione
delle piccole e medie imprese per migliorare l’uso di strumenti di comunicazione
e informazione tecnologica. Per questo motivo l’Euro info centre della Camera di
commercio di Milano ha organizzato un incontro per chiarire i dettagli del
provvedimento.


Soggetti beneficiari. Il bando è rivolto alle Pmi e in
particolare alle imprese che esercitano attività industriale diretta alla
produzione di beni e servizi; un’attività di trasporto per terra, acqua o aria;
imprese agroindustriali; imprese artigiane di produzione di beni (legge 8 agosto
1985 n. 443) oppure centri di ricerca con personalità giuridica autonoma o
consorzi e società consortili. La partecipazione congiunta di Pmi, Università o
enti pubblici di ricerca è ammessa a patto che la Pmi sostenga più del 50% dei
costi totali del progetto.


Ma cosa si intende per piccola e media impresa? L’azienda
rientra fra le Pmi quando ha meno di 250 dipendenti, un fatturato inferiore ai
40 milioni di euro. Inoltre non deve avere una partecipazione di grandi imprese
superiore al 25%. Attività ammissibili. Sono ammissibili i programmi di supporto
superiore a 200.000 euro relativi ad attività di sviluppo precompetitivo che
possono comprendere anche attività connesse e comunque non preponderanti di
ricerca industriale. I programmi devono avere per oggetto la sperimentazione e
realizzazione mediante l’utilizzo di applicazioni informatiche innovative di
nuovi processi aziendali relativi alle fasi di ideazione, approvvigionamento,
produzione, distribuzione e commercializzazione finalizzati allo sviluppo di
nuovi prodotti/servizi e alla riduzione di costi aziendali.


Spese agevolabili. Saranno agevolabili i servizi
professionali per lo studio e la realizzazione di processi aziendali innovativi
finalizzati al recupero di competitività; necessari alla realizzazione di nuove
applicazioni informatiche al fine della reingegnerizzazione; inoltre acquisti di
brevetti e licenze, hardware, software e acquisizione di connettività a banda
larga. Le agevolazioni sono concesse per i costi sostenuti successivamente alla
data di presentazione del programma. Il progetto deve avere una durata non
inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di presentazione del
programma definitivo al gestore.


Graduatoria. In palio ci sono 30 punti assegnati in base al
grado di innovazione del programma, l’aumento della produttività dell’impresa,
le ricadute economiche attese, il grado di aggregazione tra Pmi (+5% se ci sono
almeno cinque imprese, +20% oltre le venti imprese), coinvolgimento di enti
pubblici di ricerca università (almeno il 10% dei costi ammissibili: +5%).
Contributo. E’ previsto un finanziamento a tasso agevolato pari al 20% del tasso
di attualizzazione vigente alla data di emanazione del decreto di concessione.
Per quanto riguarda lo sviluppo precompetitivo il calcolo massimale dell’Esl
(equivalente sovvenzione lordo) arriva al 25% dei costi ammissibili, mentre nel
caso dello sviluppo precompetitivo e della ricerca industriale viene effettuata
la media ponderata tra il 25% dei costi di sviluppo e il 50% dei costi di
ricerca. In entrambi i casi il finanziamento agevolato può arrivare al 60% dei
costi ammissibili con un contributo alla spesa in aggiunta al finanziamento fino
a concorrenza del massimale Esl.


Ulteriori agevolazioni, che non possono superare il 25% Esl
dei costi ammissibili, sono concesse come contributo alla spesa in caso di
programmi svolti da Pmi (+10%), attività di ricerca da svolgere nelle aree di
cui all’art. 87 3a del Trattato di Roma (+10%), attività di ricerca da svolgere
nelle aree di cui all’art. 87 3c del Trattato di Roma (+5%), progetti di ricerca
rientranti nell’ambito del programma quadro comunitario (+10%), progetti di
ricerca svolti in cooperazione con partner Ue e o progetti svolti in
cooperazione, per almeno il 30% dei costi, tra enti pubblici di ricerca e
università. La durata massima del finanziamento è pari a 10
anni oltre a un periodo di ammortamento commisurato alla durata, in anni interi
del programma e non superiore ai 4 anni decorrenti dalla data del decreto di
concessione.


Ma come funziona il procedimento di erogazione? Inizialmente
viene esaminata la documentazione, visitata l’impresa per accertarsi della
struttura, controllare gli uffici tecnici, la qualità del personale dedicato al
progetto. Dopo la visita è possibile che sia richiesta ulteriore documentazione
mentre il gestore (in questo caso Banca Intesa Mediocredito) procede all’analisi
patrimoniale-economico- finanziaria dell’azienda per verificare
se è in grado di sviluppare il programma oltre all’esame del settore nel quale
opera l’azienda. A questo punto si procede alla verifica dell’attività e degli
obiettivi del programma (tempistica e costi) con la verifica dell’aspetto
innovativo del progetto rispetto allo stato dell’arte. A questo proposito
il consiglio è di preparare una tabella che riesca a presentare
l’aspetto innovativo del progetto.


Ultimata questa fase si passa alla determinazione dei costi
ammissibili
, all’analisii del piano finanziario del programma e della
sua industrializzazione per avviare poi l’istruttoria al Ministero della
Attività produttive, (Map). Se il Map è d’accordo comunica l’ammissibilità al
quale segue la sottoscrizione del decreto di concessione con dettaglio dei
finanziamenti. Per ottenere i finanziamenti bisogna presentare
al gestore la domanda di erogazione con lo stato di avanzamento come da decreto
di concessione. Dopo la verifica da parte del gestore e l eventuali integrazioni
c’è la richiesta di erogazione del gestore al Map che eroga fino al 90%
dell’importo. Segue una ulteriore verifica da parte del ministero
sull’avanzamento del progetto e infine il saldo del finanziamento.


Tempi. 90 giorni circa per l’istruttoria e l’invio al
ministero delle Attività produttive, 30 giorni per le eventuali integrazioni e
circa 60 giorni per il decreto di concessione.

Le domande devono essere inviate al ministero delle Attività produttive entro il 24 febbraio 2004

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