Software house americane al vaglio di Hitachi

Il colosso giapponese dell’elettronica Hitachi (quasi 340mila dipendenti), sta prendendo in considerazione l’ipotesi di acquisire una società di software negli Stati Uniti per rafforzare le proprie attività nel settore delle reti informat …

Il colosso giapponese dell’elettronica Hitachi (quasi 340mila
dipendenti), sta prendendo in considerazione l’ipotesi di acquisire
una società di software negli Stati Uniti per rafforzare le proprie
attività nel settore delle reti informatiche. La dichiarazione di
intenti è stata fatta dal presidente di Hitachi, Etsuhiko Shoyama in
una intervista concessa a Reuters Television. "Siamo in contatto con
alcuni sviluppatori americani complementari alle nostre attività
hardware, in modo da riuscirea costruire un’offerta di rete
integrata", ha detto Shoyama. Nel piano di business annunciato lo
scorso novembre, Hitachi ha accantonato una somma pari a 300 miliardi
di yen (poco meno di 3 miliardi di dollari) da investire in
acquisizioni, in particolare di aziende estere. Oggi Shoyama
riconosce la necessità di implementare le direttive del piano per
rafforzare il titolo Hitachi in Borsa. Pur avendo riporato un
profitto netto consolidato di 16,9 miliardi di yen nell’anno fiscale
chiuso il 31 marzo scorso, dopo la traumatica perdita (la prima della
sua storia) di 336,9 miliardi di yen di un anno prima, il gruppo
Hitachi ha registrato fatturati poco incoraggianti per quanto
riguarda le vendite di computer, specialmente sulla piazza Nord
Americana. Anche la quotazione del titolo è stata sotto pressione nei
mesi scorsi, per colpa della scarsa ripresa in segmenti un tempo
trainanti come i sistemi mainframe, i macchinari industriali pesanti
e gli elettrodomestici. Da qui al prossimo marzo, il gruppo conta di
mettere a segno un profitto consolidato di 80 miliardi di yen su un
fatturato di 8.300 miliardi di yen.

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