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Software defined, l’infrastruttura IT diventa un servizio

La trasformazione digitale sta obbligando le imprese a cambiare il modo di concepire l’IT aziendale, modernizzando l’infrastruttura, realizzando un’organizzazione basata sul software e sui dati, ed erogando servizi IT più flessibili.

Un nuovo approccio all’architettura IT aziendale sta emergendo come indispensabile, per tenere il passo con il crescente volume delle informazioni da elaborare e per aumentare l’efficienza delle risorse infrastrutturali e il loro grado di orchestrazione. Il tutto per gettare le basi di una vera e propria azienda multicloud-ready.

IDC prevede che entro il 2019 l’esigenza di maggiore agilità, efficienza e integrazione spingerà le aziende che si stanno trasformando digitalmente a migrare oltre il 50% della propria infrastruttura IT (centrale e periferica) a un modello software defined.

Per Daniela Rao, senior director research and consulting di IDC Italia, “Le aziende dovranno presto rendere più snelle le loro reti, affrontare nuove problematiche di sicurezza e far crescere le loro infrastrutture tecnologiche per poter continuare a essere parte dell’economia digitale”.

Se le tradizionali architetture data center, infatti, si sono rivelate adeguate fino a qualche tempo fa per gestire ambienti on-premise caratterizzati da applicazioni client/server, storage fisico e reti on-site, le cose sono sensibilmente cambiate con l’avvento delle nuove generazioni di applicazioni che, risultando virtualizzate, containerizzate o basate su cloud, richiedono maggiore agilità, automazione e gestibilità.

Da silos di tecnologie e processi si sta passando a sistemi convergenti e ambienti cloud ibridi disegnati per scalare sia verso l’alto sia orizzontalmente per supportare nuovi workload e garantire più controllo e flessibilità, senza impattare sui costi.

Per fare ciò gli elementi principali dell’infrastruttura, dalle componenti di elaborazione allo storage, dal networking alle reti geografiche, vengono astratti e distribuiti sotto forma di software automatizzato basato su policy.

Potenzialmente, tutta l’infrastruttura IT aziendale, con davanti il data center, può essere virtualizzata e quindi fornita come un servizio, realizzando così la promessa del software-defined everything (SDX) e del multicloud.

Astraendo e virtualizzando non più soltanto le risorse computazionali ma anche le componenti di storage, networking e sicurezza, le tecnologie software-defined offrono ai CIO più controllo eaffidabilità, minor tempo di deployment delle applicazioni, semplificazione delle operazioni, e infine una riduzione dei costi (Capex ed Opex) grazie ad hardware più standard.

IDC si aspetta che il modello software defined diventerà lo standard de facto per le infrastrutture IT e per il disegno, rilascio e consumo dei dati.

Già nel corso del 2018 l’analista prevede che il 75% dei nuovi acquisti in ambito data center sarà proprio influenzato dalle tecnologie software defined.

Verso l’azienda multicloud-ready è il sottotitolo dell’IDC Software-Defined Everything Conference 2018 che IDC Italia organizza il 21 marzo a Milano, presso l’Hotel Melià, per esplorare in che modo automazione, virtualizzazione, ottimizzazione delle infrastrutture ICT cambiano il modo di lavorare, abilitano nuovi modelli operativi e sostengono la competitività delle imprese che devono adattarsi a cambiamenti continui.

CIO di importanti aziende italiane porteranno la loro testimonianza insieme agli analisti di IDC e ai principali vendor impegnati su questo fronte.

 

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