“Software collaborativo: degno di “”Notes”””

Lotus Notes viene tuttora percepito come l’applicazione più usata nel campo della collaborazione inter-aziendale, anche se in origine la piattaforma non era stata inventata per questo. Oggi Lotus, nel frattempo diventata una sussidiaria di Ibm, …

Lotus Notes viene tuttora percepito come l’applicazione più usata nel
campo della collaborazione inter-aziendale, anche se in origine la
piattaforma non era stata inventata per questo. Oggi Lotus, nel
frattempo diventata una sussidiaria di Ibm, fa sapere di voler
affrontare la questione attraverso tutta una serie di nuovi strumenti
che aiutino gli sviluppatori a costruire applicazioni collaborative
orientate al mondo dell’e-business. Il fondamento della futura
evoluzione di Notes/Domino sarà il l Una questione di privacy
In settimana è stato presentato per la prima volta al pubblico un
nuovo standard per la salvaguardia della privacy in rete. Ma la
proposta, avanzata tra gli altri da Microsoft e Ibm, ha suscitato
qualche perplessità: secondo alcuni potrebbe trattarsi addirittura di
un rimedio peggiore del male. Il World Wide Web Consortium (il
celebre W3C) confida che lo standard, chiamato, Privacy Preferences
Project (P3P) diventi il punto di partenza di ogni iniziativa rivolta
alla protezione della riservatezza online. Il consorzio ha ha
condotto la prima dimostrazione del sistema mercoledì scorso.
Microsoft prevede di servirsi della tecnologia P3P nei futuri
aggiornamenti di Windows.
P3P è un insieme di specifiche che permettono a ciascun sito Web di
definire la propria politica in materia di privacy attraverso il
linguaggio Xml. Con un browser compatibile con P3P il navigatore può
decidere quali informazioni è disposto a condividere con altri e a
quali scopi concedere queste informazioni. Finora, l’unico modo per
verificare il livello di tutela della privacy di un sito è associato
ad aleatorie dichiarazioni di merito. In occasione dell’incontro
promosso dal W3C altre aziende, tra cui Ibm, hanno presentato tool
che consentiranno di convertire in P3P le rispettive policy. Il
problema, dicono però i critici dell’iniziativa, è che una volta
approvato questo sistema, il navigatore correrebbe il rischio di
rivelare più dettagli personali del voluto, perché P3P potrebbe
aggregare e ridistribuire informazioni rilasciate a un sito e negate
a un altro. Nel frattempo, alcuni siti e provider hanno già
dichiarato la loro conformità con P3P. Tra questi troviamo America
Online, At&t, Ibm, Microsoft e il sito della Casa Bianca.inguaggio
Xml, con un nuovo developer kit e attraverso l’integrazione di Domino
con il server applicativo di Ibm, WebSphere. Si tratta di
un’evoluzione non radicale, ma più che sufficiente, secondo alcuni
analisti del settore, a mantenere la giusta rotta nei confronti delle
richieste dei clienti. Entrando in dettaglio, nel corso del convegno
DevCon 2000 tenutosi in questi giorni a San Francisco, Lotus ha
preannunciato un toolkit che consentirà ai programmatori Domino di
utilizzare direttamente Xml per le loro applicazioni basate su Web,
senza dover rinunciare all’ambiente di sviluppo loro familiare. Il
Lotus Xml Toolkit, che sarà disponibile gratuitamente via Web a
partire dal terzo trimestre, permette a chi sviluppa in Domino
Designer, C++ o Java, di esportare direttamente i dati Xml o di
reimportare questo formato all’interno delle applicazioni Domino. Nel
quarto trimestre Lotus lancerà invece la prima fase dell’integrazione
tra Domino e WebSphere Advanced Edition.

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