Socomec Ups, mosca bianca dell’Ict italiana

Ritratto di un azienda, è il caso di dirlo, controcorrente, che con un po’ di Toyota dentro rifugge la delocalizzazione. La cronaca dice che con i modelli a 60 e 80 kVA ha completato la gamma di Ups Green Power.

Socomec Ups ha completato la gamma di gruppi di continuità Green Power, che va da 10 a 400 kVA con tecnologia a tre livelli. Lo ha fatto con i modelli Masterys da 60 e 80 kVA. Questa è la notizia, se vogliamo di cronaca.

Ma è il caso di fare un passo a lato per vedere, da un’angolatura più ampia, come lavora in Italia un gruppo che quest’anno punta a fatturare complessivamente quasi 430 milioni di euro con 25 filiali nel mondo e 9 siti industriali, di cui uno in Italia, nel vicentino, dedito alla produzione di Ups.

Significative le parole di Renato Fratta, che del sito di sviluppo e produttivo di Isola Vicentina è l’anima, essendone stato tra i fondatori: «non siamo interessati a fare delocalizzazione, soprattutto negli Ups. Piuttosto, ci insediamo in quei mercati dove vogliamo sviluppare business. Del resto nel settore Ups la manodopera incide dal 7 al 10%. A noi serve più portare i nostri prodotti sul campo che produrli altrove».

Si ha la sensazione di essere al cospetto di una mosca bianca del comparto Ict, che da quel “bianco” veneto ha saputo trarre e trasmettere una lezione di sviluppo, di prodotto e sociale.
Continua Fratta: «La differenziazione oggi la fai non più solamente con la qualità del prodotto, ma anche con l’integrazione con l’ambiente ecologico e con quello societario. Ossia, per andare avanti devi interessarti di creare occupazione. Alla fine chi lavora con te è responsabilizzato e motivato».

Il gruppo Socomec occupa 2.700 persone nel mondo, di cui 352 in Italia (150 in Cina, 400 in India) che lavorano per produrre Ups, interruttori industriali, sistemi a energia solare e di efficienza energetica, da impiegare nei segmenti manifatturiero, medicale, trasporti, bancario.

Come fare gli Ups
«Si è competitivi – ha spiegato Fratta – se non ci si limita a fare ricerca e sviluppo, ma se si riesce anche a cambiare i processi industriali, imparando da chi lo ha fatto. Noi siamo andati da Toyota nel 2006 per imparare a fare lean production. Perché vanno migliorati i metodi di management, con l’apprendimento sul campo. Serve ad accendere tutti i cervelli delle persone».

L’azienda Ups di Socomec ha utilizzato la lezione imparata per realizzare una gamma completa di Ups. Si tratta della topologia a 3 livelli che applicata ai sistemi di continuità con modalità operativa online a doppia conversione punta al 96% (certificato) del rendimento energetico.

Questo significa solamente il 4% di dissipazione, ossia un guadagno, a medio e lungo termine, in bolletta. Perché comunque per funzionare, ossia stabilizzare e dare energia quando questa manca, l’Ups ne richiede a propria volta.

È nata così la famiglia di Ups Green Power, che copre le potenze da 10 a 400 kVA con i modelli Masterys 60-80 kVA.
La topologia a 3 livelli consente che la commutazione degli Igbt avvenga a una tensione dimezzata, con una diminuzione delle perdite elettriche dell’inverter e del raddrizzatore.

La modalità operativa online a doppia conversione è adatta per applicazioni mission critical, non consentendo ad alcuna perturbazione di essere trasferita al carico, tramite filo.

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