Smau 2010: le tre condizioni dell’innovazione possibile

L’amministratore delegato Pierantonio Macola torna a parlare di innovazione e delle condizioni attraverso le quali si può realizzare.

C’è sempre quel velo di rimpianto ogni volta che apre lo Smau.
Rimpianto per quando la kermesse milanese significava folle oceaniche, padiglioni affollati, migliaia di metri quadri di spazi venduti.

Forse, nel più classico dei si stava meglio quando si stava peggio, in molti si sono dimenticati delle lamentazioni che accompagnavano l’invasione del popolo degli zainetti e le invocazioni per un evento che fosse più business e meno consumer.
Cioè quello che Smau è oggi.

Una manifestazione, come sottolinea l’amministratore delegato Antonio Macola, “non statica, nella quale ha oggi più che mai senso tornare a parlare di innovazione.
L’innovazione resa possibile e abilitata dalle tecnologie digitali, “non più scelta lungimirante, ma percorso obbligato per il rilancio della competitività.
Proprio per questo motivo, il convegno inaugurale della quarantasettesima edizione della manifestazione milanese è dedicato alle aziende utenti, alle piccole imprese e alla Pubblica Amministrazione che hanno già saputo sfruttare le tecnologie.
“Sono loro i protagonisti”.

In effetti, c’è un po’ un senso di dejà vu in questo mantra dell’innovazione, che riecheggia ogni volta che si apre un evento più o meno istituzionale.
Questa volta Macola cerca però di declinarlo in modo diverso, vale a dire nella conditio sine qua l’innovazione per quanto immaginata non riesce a realizzarsi.
“La prima condizione è che il vertice ci creda. Perché un progetto venga adottato, ci vuole il commitment di tutta l’azienda. La seconda condizione è che all’interno dell’azienda ci sia un innovatore, che ha la fiducia dei suoi colleghi e del management. La terza imprescindibile condizione è che sia presente un partner Ict esterno all’organizzazione, che parli la stessa lingua del management e che ne abbia la fiducia. Quest’ultimo punto è fondamentale soprattutto per le piccole e medie imprese”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome