Smau 2006 vince la sfida del mondo professionale

Parla il presidente di Promotor International e di Smau, Alfredo Cazzola, che ha portato il salone dell’Ict verso una forte impronta verso l’innovazione business to business

Questa edizione di Smau è stata più delle altre un laboratorio dell’innovazione. Non solo per l’ospitalità e gli spazi dedicata alle imprese e alle istituzioni che fanno innovazione (soprattutto nei Percorsi dell’Innovazione, frutto di un’intesa tra Smau e Il Sole 24 Ore), ma anche e soprattutto perché Smau stesso è stato un laboratorio d’innovazione sul piano degli eventi face to face. Ed è da qui che parte la chiacchierata con il presidente di Promotor International e di Smau, Alfredo Cazzola.

Partiamo dall’innovazione. Che peso ha avuto a Smau 2006?

Di innovazione ne abbiamo avuta tanta, si è fatta vedere ed è stata ben valorizzata, come, per esempio, nei “Percorsi dell’Innovazione” realizzati con il Sole 24 Ore, che hanno raddoppiato il numero degli espositori (da 20 a 40) e hanno messo in contatto chi lavora sulle idee e sull’innovazione in senso stretto con chi opera nel mondo della produzione e della vendita. Tuttavia dobbiamo osservare che abbiamo ancora un’innovazione a macchia di leopardo e non è ancora adeguatamente rappresentata in tutte le sue componenti. La sfida di Smau è anche quella di alzare il livello di rappresentatività di queste realtà.

Smau stesso ha fatto scelte “innovative” e radicali, come quella di focalizzare l’attenzione verso un target più definito e preciso come quello del mondo professionale. Cosa vuol dire fare innovazione per un’impresa che opera nel mondo delle manifestazioni?

Noi siamo alla ricerca di soluzioni che permettano di semplificare al massimo il rapporto tra la domanda e l’offerta. Il nostro obiettivo è creare dei processi destinati a valorizzare il sistema dell’offerta e trasformare i visitatori in potenziali clienti o partner.

Quanto è strategica l’Ict nei vostri processi d’innovazione?

È al centro dei processi d’innovazione. Tutto il controllo e la gestione degli accessi dei visitatori, il rilevamento delle presenze negli stand degli espositori, la gestione delle anagrafiche, dell’accredito alla manifestazione di qualsiasi segnale di interesse verso convegni, espositori o eventi rappresentano un’informazione preziosa per definire il profilo e la qualificazione dei visitatori.

Veniamo a Smau 2006. Qual è il suo bilancio?

Positivo. Avevamo l’obiettivo di dare una forte virata verso il mondo professionale e ci siamo riusciti. Abbiamo portato in fiera 52mila operatori professionali, di cui 35mila hanno utilizzato il preaccredito via Web. E-Academy ha erogato seminari e workshop a 5mila professionisti con oltre 100 seminari e 40 percorsi tematici. Se paragoniamo la presenza business dello scorso anno con questa edizione, vediamo un aumento del 30,4% dell’area espositiva specificamente dedicata a operatori del mondo professionale con un aumento del 50% delle aziende presenti e un incremento di oltre il 20% dei visitatori business.

La location ha rappresentato anch’essa una sfida. Da Milano a Rho-Pero nella nuova Fiera. Con quali risultati?

Siamo soddisfatti. La logistica e la location hanno funzionato bene. La struttura consente ampia modularità nell’allestimento, è molto funzionale e la distanza da Milano non è stata penalizzante e non ha scoraggiato i visitatori.

L’obiettivo per il prossimo anno?

Prima di tutto far comprendere e valorizzare al mondo Ict l’importanza di Smau per tutti i professionisti e gli operatori del settore. Secondo: conquistare anche tutte quelle imprese che non erano a Smau 2006 e che sono rappresentative del mondo B2b Ict. Terzo: costruire un rapporto più stretto con il sistema dell’innovazione Ict che permetta di porre Smau al centro del sistema nervoso di aziende, istituzioni, poli tecnologici, start up che fanno innovazione e che hanno bisogno di una vetrina business to business per passare dalle idee alla realtà del mercato.

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