Smartphone: Nokia spodestata a fine anno

Lo sostiene una analisi presentata da DigiTimes. Palmares a Apple, ma crescono anche Samsung e Htc.

È un punto di osservazione privilegiato DigiTimes.

Con sede a Taiwan ha punti di contatto diretti con i principali player del comparto Hi-Tech, con i centri di produzione, con i laboratori di sviluppo, riuscendo spesso ad anticipare tendenze e “mood”.
Così, in questo inizio di settembre la società rilascia una serie di anticipazioni che riguardano il mercato della telefonia mobile.

In base a quanto emerge dal report pubblicato a firma DigiTimes Research, alla fine del 2011 il mercato globale degli smartphone registrerà un incremento del 60% rispetto all’anno precedente, passando dunque da 288 a 462 milioni di unità.

In questo scenario, che conferma il dinamismo del comparto, la posizione più critica è quella di Nokia, che rispetto all’anno precedente dovrebbe passare da oltre 100 milioni di unità vendute a 74,4 milioni, lasciando il ruolo gruida della classifica nelle mani di Apple che a sua volta passa da 47,5 a 86,4 milioni di unità con un incremento dell’82% anno su anno.

Crescono, indistintamente, tutti gli altri player del comparto, anche se Rim conferma il periodo non proprio felice mettendo a segno un più modesto +12,8% da 49,4 a 55,7 milioni di unità.
Per gli altri le crescite sono decisamente più consistenti, se pure parametrate in qualche caso a un presidio più marginale del comparto.
Così Samsung cresce del 191,3% da 23 a 67 milioni di unità e posizionandosi salda in terza posizione, seguita da Rim che occupa la quarta e da Htc, che con i suoi 49,7 milioni di dispositivi registra un incremento del 106,2%. Lge, sesta in classifica, cresce del 250% da 7 a 24,1 milioni, così come crescono anche Motorola, oggetto di una acquisizione da parte di Google, che registra un +49,6 a 20,5 milioni di dispositivi, e Sony, che con i suoi 19,5 milioni di pezzi mette a segno un +69,6%.
Importante la crescita di Huawei e Zte, che mettono a segno incrementi rispettivamente del 484,4 e del 330,3%, collocandosi a 18,7 e 14,2 milioni di dispistivi, grazie soprattutto al presidio del mercato cinese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome