Smart Phone: che margini!

Un’analisi di Deutsche bank punta i riflettori sulla profittabilità del segmento smart phone.

Interessante uno studio presentato in questi giorni da Deutsche Bank e ripreso da Wall Street Journal.
Si tratta di un’analisi della profittabilità correlata al segmento degli smart phone, dalla quale si evince che per alcuni player il comparto consente di generare ottimi profitti.

Ne sono un esempio lampate Apple, con il suo iPhone, e Research In Motion, con i suoi BlackBerry: le due società rappresentano il 3% dell’intero mercato della telefonia mobile dello scorso anno, ma se ne aggiudicano il 35% dei profitti. Una disparità evidentissima, destinata, secondo lo studio, ad accentuarsi ulteriormente quest’anno quando la share di mercato dovrebbe raggiungere il 5%, mentre i profitti dovrebbero balzare al 58%.

Complessivamente, va detto, gli smart phone pesano per circa il 13% del totale mercato della telefonia cellulare, anche se il loro peso specifico è destinato ad aumentare nel corso dei prossimi mesi. E di questo comparto, Rim ed Apple insieme oggi detengono qualcosa come il 32% di quote.
La prospettiva, per loro , può solo dirsi positive, considerando che non hanno offerte nel segmento della telefonia tradizionale.

Il punto cruciale, in effetti, sta proprio qui: gli operatori che operano nell’area della telefonia mobile tradizionale, operano oggi a margini bassissimi e non riescono a generare utili interessanti a meno che non operino su volumi decisamente molto alti.
I produttori di smart phone, invece, hanno dalla loro il vantaggio offerto dai modelli di go-to-market vigenti, fortemente legati alle relazioni e ai contratti con i carrier. Al produttore il prezzo resta in qualche misura sempre garantito, mentre il carrier si gioca la fedeltà o l’acquisizione del cliente sulla base di contratti, spesso su base biennale, e di piani di traffico che finiscono per assorbire le cosiddette subsidies attraverso le quali sono in grado di offrire dispositivi di ultima generazione a prezzi inferiori alla soglia simbolica dei 100 dollari.

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