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La smart city diventa sicura con i sensori IoT

Si parla sempre più spesso di smart city, ovvero di come le tecnologie più avanzate attualmente disponibili possano essere applicate in un tessuto urbano, allo scopo di portare vantaggi significativi a tutti gli attori che a qualche titolo ne fanno parte, i cittadini in primis.

Non è solo hype, ma anche molta sostanza, se si considerano i dati di BCC Research, che stimano per il mercato delle smart city una quota di 775 miliardi di dollari nel 2021, con un tasso di crescita annuo del 18%.

Cosa si intende esattamente quando si parla di smart city?

smart citySecondo Marco Bavazzano, CEO di Axitea, condizione necessaria affinché una città possa dirsi in qualche modo smart è la sua digitalizzazione, ovvero il passaggio al supporto digitale di gran parte dei suoi processi, effettuati finora in modo tradizionale.

Si tratta dei processi più diversi che definiscono il volto di una città, dalla gestione del traffico a quella dei rifiuti, dall’erogazione di corrente elettrica fino alla fornitura di servizi di vario tipo a cittadini e imprese.

Se l’obiettivo di avere una città completamente smart è ancora lontano da venire, sono molte le iniziative che tendono in questa direzione, con l’obiettivo di identificare i progetti via via realizzabili, e magari iniziare a cogliere i primi frutti.

Proprio in questa fase, per Bavazzano, può essere importante ampliare il discorso per introdurre il concetto di safe city. In altre parole, oltre che smart la città potrebbe anche essere sicura, ancora una volta a tutto vantaggio di chi la vive ogni giorno, indifferentemente cittadini o imprese.

Per essere smart, una città ha bisogno di un’infrastruttura digitale e di una rete di sensori in grado di raccogliere dati e segnali in tempo reale, che poi vengono elaborati per definire e perfezionare i processi relativi.

Questa stessa infrastruttura può e dovrebbe essere sfruttata per incrementare anche i livelli di sicurezza, ad esempio con una rete di telecamere e/o rilevatori audio i cui impulsi verrebbero convogliati verso una control room dove, con il supporto della tecnologia, verranno catalogati e prioritizzati in vista di possibili azioni correttive.

Di telecamere si parla ormai da tempo, sia come deterrente, ma anche come strumento per individuare e punire chi delinque. Ma anche i sensori audio possono svolgere un ruolo importante nell’ascolto della città: se in una certa zona la soglia di rumore supera improvvisamente quella media stabilita per l’area, è un possibile indicatore che qualcosa sta avvenendo e che tale situazione va investigata e valutata più attentamente.

I sensori possono identificare ad esempio uno sparo o delle urla e questo l’evento può essere verificato e approfondito da sistemi video intelligenti. Importante è la correlazione delle tecnologie all’interno di un Security Operation Center per supportare l’operatore nella scelta della corretta procedura da mettere in atto per la gestione ottimale dell’evento.

La tecnologia non è l’obiettivo in sé, ma garantisce gli strumenti di base per conseguire i risultati attesi in tema di servizi erogati, strumenti quali smart device, tecnologie di analisi, esposizione e fruizione dei dati (quindi Open Data e Big Data), sensoristica diffusa e Internet of Things, sistemi intelligenti di analisi comportamentale rappresentano alcuni dei paradigmi chiave per una vera safe city.

 

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