Sky va alla caccia del pubblico generalista

L’accordo per la presenza delle reti Rai e Mediaset sul bouquet satellitare sembra però più vicino

Sky contro Mediaset. Tom Mockridge contro Fedele Confalonieri ma, soprattutto, Murdoch junior contro Berlusconi junior, ovverosia James contro Piersilvio. Non è una faida familiare ma una sfida globale tra due figli di tycoon e ora tycoon a loro volta. Una partita difficile in cui a ogni mossa ne corrisponde un’altra e non c’è ancora la possibilità di indovinare chi vincerà la gara. La pay-tv di James Murdoch ha lanciato il nuovo canale Sky Uno e ci ha messo dentro, oltre all’atteso show di Fiorello, anche un programma con Panariello, il Rischiatutto di Mike Buongiorno, un nuovo talent show sul ballo condotto da Lorella Cuccarini e, a stare ai si dice, chissà quante altre cose ancora arriveranno nei prossimi mesi. La pay satellitare inizia a proporre in proprio quello che identifica come “il meglio” della proposta della Tv tradizionale ed è lecito attendersi che questo processo e questo progetto non si fermeranno al riposizionamento di un canale (Sky Vivo diventato appunto Sky Uno). Con la crisi della pubblicità che costringe la Tv generalista a tagliare le spese della produzione e i compensi delle star, per Sky non deve essere difficile arruolare personaggi di punta del piccolo schermo chiamandoli a “riscaldarne” la proposta e a rendere al pubblico a casa ancora meno essenziale di quanto non sia già adesso l’idea di sintonizzarsi sulle reti del duopolio.

La rivoluzione silenziosa
Una sorta di rivoluzione silenziosa, da questo punto di vista, la pay guidata da Tom Mockridge l’ha già portata a termine. Basta guardare la curva che disegna l’andamento degli ascolti di Sky Tg24 per verificare come il telegiornale diretto da Emilio Carelli abbia già scardinato nei fatti la sacralità dell’appuntamento con le news dell’ora di pranzo e poi delle venti di Rai Uno e Canale 5. In termini di ascolti ancora non c’è partita, ma non c’è dubbio che dal telespettatore della pay l’informazione di Sky non sia più vissuta come una fonte solo complementare a quella del Tg1 e del Tg5 ma, oramai in molti casi, come la prima scelta di consumo. Alla Tv generalista rimane un indiscutibile primato nel prime time, un ruolo chiave nell’approfondimento giornalistico ed è presumibile che la pay di Murdoch ora vada all’attacco anche di questi presidi. L’arruolamento di Enrico Mentana “cassato” da Canale 5? Probabilmente non è questa la pista giusta, ma è lecito attendersi anche su questo fronte qualche bella novità. La ratio appare semplice. Se davvero la Rai e Mediaset (che intanto vanno avanti nella messa a punto della piattaforma Tivù Sat) dovessero decidere di abbandonare le prime sei posizioni del telecomando della pay-tv, agli abbonati sarà offerta un’alternativa in grado di dissuadere dal cambio di canale e di piattaforma. Di più, Sky sta chiedendo alla RAI di onorare un accordo che prevedeva che anche Rai 4 (attualmente in onda solo sul Digitale terrestre) andasse on air sulla piattaforma sat di Rupert Murdoch. In ballo tra Viale Mazzini e Sky c’è anche l’accordo per il rinnovo della permanenza sul sat pay di RaiSat Premium, Extra, Cinema, Gambero Rosso, Yoyo e Smash Girls e non c’è dubbio che sul Digitale terrestre molti di questi canali avrebbero vita molto più dura e molti problemi di compatibilità con le tre reti generaliste.

Contratto, riconferma possibile
Il contratto da quasi sessanta milioni di euro è da rinnovare entro giugno e c’è ragione di credere – a meno che non entrino in gioco logiche perverse di telepolitica – che anche in nuovi vertici della Tv pubblica, con Garimberti presidente e Mauro Masi direttore generale, alla fine scelgano la strada più razionale che è quella della conferma.Il mercato della pubblicità langue e la concessionaria pubblica, la Sipra, ha concluso il primo trimestre con un risultato di raccolta del 20% circa inferiore a quello dell’anno passato e certamente non potrà garantire molti dei milioni di euro che aveva portato in cassa nel 2008. Rinunciare ai soldi di Sky senza alcuna altra entrata compensativa sarebbe veramente rischioso. Per non dire dei problemi connessi a un’eventuale “sparizione” dei canali della Rai dal telecomando di Sky. Il discorso vale anche per Mediaset: va bene che sta per partire Tivù e che bisogna motivare il pubblico a scegliere anche la nuova piattaforma, ma nel pieno di questa estate gli ascolti della Tv generalista saranno comunque terremotati dall’avvio del processo di switch-off in due regioni importanti e popolate come il Lazio e la Campania. Visto cosa è successo in Sardegna, la Tv pubblica e il Biscione hanno convenienza a rinunciare proprio in questo periodo alla quota di pubblico che guarda i loro canali, preferibilmente, avendo come riferimento il telecomando di Sky?

Biscione attento alla Ue
 Se è vero che a Viale Mazzini per adesso appaiono distratti dal tema della competizione con Sky e con Mediaset e invece sono tutti impegnati nella ciclica battaglia per la difesa e la conquista delle poltrone che contano, a Cologno, invece, sembrano come mai prima mobilitati e attivi, pronti alla controffensiva e, in qualche caso, anche alla rappresaglia contro lo “squalo” australiano. Stando bene attenti a non irritare l’Europa che ha già stigmatizzato la strabordante presenza di mux duopolisti nel Digitale terrestre (in Sardegna Rai e Mediaset ne hanno sei a testa), quelli di Cologno starebbero per mandare on air l’ennesimo infoltimento della proposta pay di Premium Gallery. È già diventata realtà, inoltre, la veicolazione tramite Alice Home Tv dei canali Mediaset. Piersilvio, inoltre, ha promesso battaglia planetaria a Murdoch, che per adesso soffre per i conti in sofferenza di una News Corp. che ha fatto l’errore di acquisire grandi e costosi brand della carta stampata proprio prima che la crisi ne abbattesse il valore. Vedremo se davvero Piersilvio Berlusconi finirà per fare acquisizioni importanti scegliendo tra le opportunità spagnole, tedesche e inglesi attualmente al vaglio, allargando i termini del confronto con James e con l’amico/nemico del padre; per adesso c’è da registrare come per lui la partita italiana rimanga quella più attuale e coinvolgente.

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