Sirmi conferma: è il tablet il vero fenomeno nel mondo client

Da Sirmi una conferma: nel portafoglio degli italiani c’è sempre più spazio per i tablet. E ad essi oggi guardano anche le imprese.

Maurizio Cuzari, qualche mese fa, lo aveva sostenuto con forza e avevamo ospitato con piacere una sua analisi in merito sul nostro portale
Ai tablet, nel corso di questo 2011, sarebbe toccato uno spazio sempre maggiore nelle intenzioni di spesa dei consumatori italiani.
Lo sosteneva, a febbraio, a margine di una querelle a distanza che vedeva impegnate Canalys da un lato, accesa sostenitrice della necessità di includere fin da subito i tablet in tutte le metriche che riguardano il mercato pc, e Gartner dall’altro, che ha finora tenute separate nelle sue analisi le due merceologie.

A nove mesi di distanza da quella prima presa di posizione, l’andamento del mercato dei pc client in Italia confermano in pieno la tesi.
Su un mercato che alla fine di questo 2011 rischia di chiudere in regresso del 10,29% in termini unitari e del 5,61% in termini di fatturato, la crescita esponenziale è rappresentata proprio dai tablet che non solo supereranno le vendite di netbook, ma arriveranno quasi a eguagliare, in termini di unità vendute, i notebook professionali e i desktop professionali.

Secondo le previsioni di chiusura 2011 di Sirmi, dunque. Alla fine di quest’anno i tablet venduti in Italia supereranno il milione di unità, arrivando a un totale di 1,072 milioni di pezzi, in crescita del 152,9% rispetto al 2010, per un valore complessivo di 473,9 milioni di euro, in questo caso in crescita del 140,8% rispetto all’anno precedente.

Se è difficile comparare un tablet a un desktop, soprattutto in termini di destinazione d’uso, è però possibile parametrare i numeri relativi al comparto tablet con quelli dell’intero comparto pc tablet.
Ed è proprio qui che diventa evidente l’assioma.
Il milione di tablet venduti ha un peso sicuramente rilevante su 7,053 milioni di client complessivi consegnati nel nostro Paese nelc orso dell’anno.
Parimenti è rilevante anche il peso del giro d’affari complessivo, che rappresenta quasi un terzo del 3,04 miliardi di euro dell’intero fronte client.

Interessante, secondo Sirmi, è soprattutto un punto: i tablet sono acquistati strumenti sostitutivi, e non addizionali al pc, come era invece avvenuto per i netbook.
Sono strumenti al momento interessanti per il mercato consumer, anche se il peso del mondo business attualmente si colloca intorno al 15% del totale comparto.
Tuttavia, il tablet sta trovando una sua strada all’interno della visione dei decisori d’acquisto in azienda: da un’analisi condotta su un campione di 4.700 aziende con oltre 200 dipendenti, emerge infatti un nuovo interesse per questi nuovi device, accompagnati da soluzioni verticali specifiche, anche al di fuori della cerchia del Top Management, che ad oggi risulta il principale fruitore di tali prodotti.

Se ancora esistono resistenze verso l’acquisto dei tablet, motivate anche con gli aspetti economici, una crescente convinzione all’adozione secondo Sirmi si rileva nell’ambito delle risorse commerciali in mobilità, sui punti vendita, nella consulenza, nel mondo sanitario e in quello culturale.

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