Sino-logia

Le svolte epocali, tra nobili intenti e puro profitto. Il tutto in salsa orientale. Estremamente orientale

11 dicembre 2003 “A un certo punto salta su uno e fa: per me Andreotti è bravo”.
Cosa c’entra la frase, tratta da un vecchio recital di Giorgio Gaber?
C’entra, c’entra. Il grande vecchio della politica italiana ha sempre manifestato timori (forse giustamente: poi ognuno la vede come gli pare) verso le svolte epocali.
Come non ricordare che salutò come una iattura per il mondo occidentale la caduta del muro di Berlino?
E chissà cosa avrà pensato, anni prima di fronte alle immagini di un Nixon che sbarcava a Pechino per visitare la Grande Muraglia, brindando a Coca Cola e aprendo, così, un processo di apertura del fronte cinese, tanto lento quanto irreversibile.
C’è che a noi quel Nixon, omaggiato di una bella divisa blu, ci viene in mente adesso.
Adesso, che non passa giorno che arrivino notizie di aziende tecnologiche americane che investono milioni e milioni di dollari per sviluppare il mercato cinese e del suo indotto, cioè l’area cosiddetta Asia-Pacific.
Tanto per ricordarne qualcuna, delle più recenti: Dell e Unisys che superano le legittime diffidenze e si uniscono per creare una “mostruosa” struttura di servizi It in grado di coprire l’intera area del pacifico, Cina, ovviamente, inclusa; WebMethods che apre una filiale cinese per rendere la propria tecnologia di integrazione sinologica al 100%; FrontRange che, adesso apre un ufficio a Shangai, e che l’anno prossimo lo aprirà a Pechino; Microsoft che investe milioni di dollari con le autorità cingalesi per creare progetti e fare education. Aggiungiamoci pure il governo indiano che, adeguatamente supportato da sponsor tecnologici, ha buttato lì una cifra accanto alla parola “e-government” all’atto di stilare il bilancio preventivo per il prossimo anno: un miliardo di dollari.
Ecco dove vanno a finire gli investimenti.
Bene, se si tratta di colmare il digital divide.
Ma quanta parte di questi soldi investiti sono realmente indirizzati al nobile scopo e quanta, invece, è assoggettata al calcolo di profitto?
A domanda retorica, risposta scontata.

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