Siebel continua a scivolare verso il basso.

Scende del 17,6% il fatturato nel trimestre appena concluso. A preoccupare è il relativo stallo delle nuove licenze. Nuovi tagli al personale in arrivo?

4 luglio 2003 Siebel si appresta ad annunciare l’ennesimo trimestre inferiore alle aspettative, con un fatturato in caduta libera del 17,6% su livelli compresi tra i 300 e i 334 milioni di dollari al 30 giugno. In aprile le previsioni avevano citato un obiettivo compreso tra i 340 e i 360 milioni. L’utile per azione, pari a 2 centesimi di dollaro, è invece in linea con le previsioni comprese tra i 2 e i 4 centesimi. Il sintomo più allarmante per la società è la contrazione dei fatturati generati da nuove licenze software, che scendono a 110 milioni contro un obiettivo tra i 120 e i 140. Il confronto con lo stesso parametro nel periodo 2002, 170,1 milioni, e con quello dello stesso quarto 2001, 286,8 milioni di dollari, dà una chiara idea del declino subito da Siebel in questi ultimi due anni.

Tom Siebel, l’amministratore delegato, non può che invocare il “quadro economico globale”, dando la colpa all’andamento piatto degli investimenti da parte dei clienti e citando alcuni contratti annullati all’ultimo momento. Questa volta Siebel chiama tuttavia in causa anche la scalata a PeopleSoft da parte di Oracle, che avrebbe gettato i clienti in un clima di ulteriore timore e incertezza. Una ipotesi che non spiega perché la stessa PeopleSoft sia invece riuscita a ottenere risultati superiori alle aspettative.

Di fronte a risultati così negativi, Siebel ha preannunciato il licenziamento di un numero imprecisato degli attuali 5.600 dipendenti, già ridotti di mille unità nell’anno passato.

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