Home Cloud Sicurezza in cloud: l’Italia al palo delle infrastrutture

Sicurezza in cloud: l’Italia al palo delle infrastrutture

«Linee di comunicazione ancora molto limitate in troppe zone d’Italia rallentano le implementazioni dei servizi cloud nostri, come di qualsiasi altro fornitore». Va dritto al punto Stefano Pinato, Country Manager per l’Italia di Barracuda Networks, fresca di nomina quale Microsoft Azure Certified ISV Solution Partner of the Year per il 2016.

Il risultato è che, pur offrendo firewall, sistemi di backup e di archiviazione di posta, bilanciatori, reverse proxy e altri dispositivi nativamente disponibili nel cloud di casa Microsoft, «la loro adozione in Italia stenta ancora, mentre è largamente implementata negli Stati Uniti, nel Nord Europa e in Inghilterra, dove è ormai pratica comune, mentre tedeschi e svizzeri non utilizzano largamente il cloud, più per una questione di remore nella gestione del dato».

Scotto delle infrastrutture a parte, oggi, in Italia, Barracuda Networks può contare su un team di due commerciali, due persone di prevendita, un trainer e una persona marketing al servizio di una rete di 130-140 partner attivi e certificati nelle nuove qualifiche di Certified, Authorized e Preferred.

«Un canale solido e persistente», come l’ha definito Pinato, entrato in azienda alla fine del 2010 come sales manager per l’Italia e, dal 2014, Country Manager della filiale italiana.

Ne è prova il riconoscimento ricevuto, per il secondo anno consecutivo, da PMC Security Lab, realtà di Lissone (MB), che poco più di un mese fa, in occasione della Barracuda Emea Conference tenutasi nuovamente ad Alpbach, in Tirolo, si è aggiudicato il premio quale MSSP of the Year per la Souther region.

Con lei, una ventina di altri partner provenienti dall’Italia hanno partecipato all’evento focalizzato su sicurezza e storage, caposaldi di un’offerta cross industry in cui il firewall si mantiene saldamente alla testa dei prodotti di punta a cui si aggiungono moderni sistemi di backup e appliance per l’archiviazione di posta elettronica utili a offrire una sicurezza a tutto tondo.
«Quale sistema per la protezione del dato – conferma Pinato –, lo storage ci permette di fornire ai clienti una infrastruttura sicura in cui il dato viene copiato e reso disponibile in modo semplice e affidabile, all’interno di una offerta di sicurezza di cui il backup non è che un logico complemento».

Un dato chiaro anche a Esprinet che, portate da poco in casa le persone di Edslan, che di Barracuda Networks è distributore ufficiale per l’Italia da meno di un anno, ha tutta l’intenzione di far rientrare l’offerta del vendor sia nella business unit dedicata alla sicurezza, sia in quella che tratta la proposta storage a listino.
Chiusi già da circa un paio di anni i rapporti con Bludis e Westcon, l’azienda guidata da Pinato conferma tuttora il rapporto settennale con Zycko che, per storicità e competenza, mostra «una continuità di risultati superiore a quelli riportati da Arrow, selezionato poco più di un anno e mezzo fa per la capacità mostrata nel veicolare soluzioni di security e storage a un canale qualificato di partner».

Grazie a loro, l’Italia segue l’andamento della corporate in Europa e nel resto del mondo registrando un fatturato per il 60 per cento composto da soluzioni di sicurezza e, per il restante 40 per cento, di backup e archiviazione dati, «mentre a dispetto della disponibilità dei nostri prodotti anche su cloud, scontiamo un ritardo più afferibile alle infrastrutture che alla mentalità degli utenti aziendali italiani» conclude Pinato.

 

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