Si rafforza l’impegno su Linux di Sgi

Si tinge sempre più di Linux il futuro di Sgi, al punto che l’ambiente ope n fa il proprio ingresso anche sulle stazioni di lavoro Wintel, lanciate x-link all’inizio dell’anno; 000; A; 11-01-1999 x-fine-link e passaggio epocale per le tradizioni …

Si tinge sempre più di Linux il futuro di Sgi, al punto che l’ambiente ope
n
fa il proprio ingresso anche sulle stazioni di lavoro Wintel, lanciate
x-link
all’inizio dell’anno; 000; A; 11-01-1999
x-fine-link
e passaggio epocale per le tradizioni della ex Silicon Graphics. Il
costruttore ha scritto nuovo software per consentire all’ultima versione di
Linux di girare sulle proprie Visual Workstation. In particolare, è
disponibile ciò che serve per far sì che l’ambiente operativo possa trar
re
vantaggio delle prestazioni grafiche delle macchine, dialogando
direttamente con l’hardware. Una mossa analoga è stata appena compiuta da
Hp, che ha annunciato la versione Linux-readuy delle proprie stazioni
Visualize, che usciranno, nel terzo trimestre, con una scheda grafica Elsa.
Il senior vice president di Sgi ritiene che fra dieci anni esisteranno, in
area server, tre soli sistemi operativi, ovvero Windows Nt, Monterey (lo
Unix a 64 bit di Ibm e Sco) e Linux. Questo spiega l’impegno in questa
direzione di un’azienda tradizionalmente Unix-oriented. Le intenzioni ne
prevedono l’impiego anche per le architetture a 64 bit, a partire dalla
metà del 2000, con Merced. Per contrasto, il sistema operativo
proprietario, Irix, sarà usato solo sulle macchine basate su chip Mips,
ancora attive, ma non per molto, perché il passaggio verso Intel, seppur
graduale, è stato già annunciato.
In futuro, i server Nt e Linux saranno presentati in contemporanea.

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