Sfida tra server Il dominatore Unix sente il fiato sul collo

Mentre il settore conferma la crescita con un buon terzo trimestre, Idc prevede che lo scettro delle piattaforme passerà nelle mani di Windows entro il 2008. E che Linux sorpasserà i sempreverdi mainframe di Ibm, grazie ai più alti valori d’incremento.

Il sistema operativo che, fin qui, ha fatto la parte del leone nel mondo server potrebbe essere agli sgoccioli del suo regno. Nel report intitolato "Worldwide Server Customer Revenue, 2004 vs 2008, by Operating Systems", Idc delinea infatti per Unix un futuro di stallo. Sarà Windows, sostiene l’analista, a detenere lo scettro nel 2008. Le cifre di Idc, freschissime, che ritraggono la situazione del terzo trimestre dell’anno in corso confermano tale visione. In valore, i server hanno generato 11,5 miliardi di dollari, aumentando del 5,5% rispetto allo scorso anno (Gartner parla, invece, di 11,8 miliardi e di una crescita del 6%).


Sommato al buon andamento registrato nel secondo quarter (+6,9%), il segnale viene considerato decisamente incoraggiante, soprattutto in relazione agli stenti manifestati nei sei periodi precedenti. Gli investimenti in Information technology starebbero finalmente confluendo verso nuovi progetti, invece che concorrere al mero mantenimento. Unix mostra, tuttavia, una flessione in valore del 2,3% (Gartner cita un -3,6%), fermandosi a circa 4 miliardi di dollari, mentre Windows conferma le buone performance con un aumento del 13% che lo proietta, secondo Idc, a 3,9 miliardi. Quanto a Linux, il trimestre chiuso a fine settembre non solo è stato il nono consecutivo con incrementi al di sopra del 10%, ma ha fatto registrare un +42,6% (addirittura +55,7% secondo Gartner), consentendo al sistema operativo di superare la soglia del miliardo di dollari generati a trimestre.


Idc prevede che l’anno dei server si chiuderà con entrate complessive pari a circa 53 miliardi e che Unix, alla fine, si possa aggiudicare una quota di circa il 39%. Le stime vedono in seconda posizione Windows, con oltre il 32% del mercato, mentre sul terzo gradino del podio 2004 spiccheranno i mainframe su piattaforma Os/390 di Ibm (10,6% lo share in base alle attuali previsioni). Al quarto posto Linux, con una fetta vicina all’8,5%.


Tra quattro anni la fotografia del mercato potrebbe essere diversa. Secondo Idc, sarà Windows a guidare le classifiche con il 38,4% del mercato mentre Unix sarà retrocesso in seconda posizione, restringendo il suo share sotto il 32%. Ottime performance in vista per Linux, che sorpasserà i mainframe aggiudicandosi quasi il 15% del mercato totale.


Le previsioni, è vero, sono fatte per essere smentite. Tuttavia vi sono alcuni trend che pongono un punto interrogativo sui futuri successi della piattaforma Unix.


I vari ambienti operativi opereranno in un’ottica sempre più incline alla convivenza e Unix continuerà ad avere certamente un proprio spazio, soprattutto su mercati storici come Tlc, finanza e government. Oltre a Linux, però, anche Windows sta aumentando il proprio appeal grazie a un’affidabilità più riconosciuta. E grazie al fatto che chi adotta a modello il cluster, si orienta verso la flessibilità e l’alta densità ottenibili con il sistema del pinguino o con quello di Redmond. Altri segnali arrivano dai produttori. Ibm, prima di tutto, che pur non distogliendo l’attenzione da Aix (in accoppiata con Power5, che del resto supporta anche Linux) continua a riversare risorse e prodotti nel paniere del pinguino. Anche Hp, da parte propria, sembra voler puntare sugli alti volumi garantiti da Linux e Windows, riservando ad Hp-Ux un territorio d’azione delimitato. L’unico produttore "Unix oriented" sembra Sun, che ha appena rilanciato la piattaforma Solaris e che vuole conquistare le masse grazie all’accoppiata architetturale Solaris-x86.

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