Sette tecnologie per scoprire dove siamo

“La localizzazione automatica di un dispositivo mobile è un’operazione complessa e spesso imprecisa. Solo la combinazione di più metodi consentirà di ottenere valori idonei per i servizi al pubblico. Diamo un rapido sguardo al futuro di questa tecnologia.”

Il funzionamento dei Location Based Services dipende in larga misura dal riconoscimento automatico della posizione dell’apparato mobile. Partendo da tale informazione, si riesce a proporre all’utente una serie d’informazioni molto più vicine ai suoi interessi immediati.

Supponiamo che la persona voglia consultare il meteo. Conoscendo la sua ubicazione, il sistema fornirà per prime le previsioni relative alla zona geografica in cui si trova, anziché costringere l’individuo a navigare attraverso menu di scelta, cosa non certo agevole con un telefonino, oppure a preconfigurare in dettaglio un profilo individuale mediante un’interfaccia Web.

Data la sua importanza, l’informazione di localizzazione è valida nella misura in cui è precisa. Sapere che tempo fa in un raggio di 5 kilometri può anche andare bene, ma non è certo soddisfacente se stiamo cercando di capire quando sia il momento di svoltare oppure l’uscita giusta dell’autostrada.

Sfortunatamente, non esiste un sistema capace di funzionare adeguatamente in città come pure in campagna e al tempo stesso abbordabile in termini di costi. Esistono diversi approcci possibili al vaglio degli operatori di telefonia mobile, ma i tempi stringono e si vuole arrivare sul mercato con qualcosa di concreto entro fine anno, utilizzando magari soluzioni transitorie. Vediamo i sette scenari possibili.

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