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Serverless computing contro il cloud privato

Per lungo tempo il mantra delle aziende è stato che tra cloud pubblico e cloud privato la strada migliore era il giusto mezzo del cloud ibrido, soprattutto perché la protezione delle informazioni è ormai per tutti un fattore chiave.

Ma l’opinione di diversi osservatori è che cominci a esserci un certo scollamento tra le possibilità del cloud pubblico e privato. Il nodo che sta mettendo in primo piano questo potenziale scollamento è l’approccio del serverless computing.

Il serverless computing è un elemento nuovo e ancora non ben compreso dalle aziende che potrebbero adottarlo. I suoi vantaggi però sono tangibili – in primi la completa astrazione dello sviluppo dall’ambiente di virtualizzazione – e anche per questo i principali provider (AWS, Microsoft, Google, IBM) hanno già messo a disposizione funzioni in tal senso.

Certo l’adozione del serverless computing è ancora marginale, ma la sua crescita è scontata e colpisce quindi come l’approccio sia sostanzialmente non implementabile nelle architetture di cloud privato.

Il punto chiave, secondo i critici, sta nel processo evolutivo di OpenStack, che rappresenta la base tecnologica di quasi tutti i cloud privati, e delle tecnologie open source correlate. Per certi versi il vantaggio dell’open source è innegabile, ma l’evoluzione delle tecnologie “aperte” si rallenta quando le parti interessate diventano tante.

L'architettura di OpenStack: è l'insieme di ben 46 progetti distinti, di varia importanza
L’architettura di OpenStack: è l’insieme di ben 46 progetti distinti, di varia importanza

Così il processo per innovare le piattaforme di cloud privato ha assunto un passo affidabile ma lento, mentre i provider del public cloud possono muoversi più liberamente e portare novità ai loro utenti. Il serverless computing è l’esempio del momento, ma non c’è solo questo.

Anche il supporto dei Big Data e del machine learning è più dinamico nel cloud pubblico che nel cloud privato.

La conseguenza? Potrebbe essere in generale una frenata del cloud privato e una accelerazione del pubblico. Le aziende potrebbero cioè passare integralmente al public cloud nel loro percorso di trasformazione digitale, non considerando l’opzione del cloud privato oppure migrando al pubblico le implementazioni on-premise che già hanno.

Il 2017, secondo alcuni osservatori, potrebbe essere proprio l’anno del declino del cloud privato.

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