Senza i tablet, il mercato pc è in sofferenza

I dati di Gartner relativi al primo trimestre dell’anno confermano il crescente disinteresse da parte del mercato consumer verso i form factor tradizionali. Bene il comparto business. Tra i player vince Lenovo.

Sempre ferma nella sua linea, che non include i tablet nell’analisi complessiva del comparto pc, Gartner suona l’allarme.
Il primo quarter dell’anno non è tradizionalmente il uno dei più forti per il comparto, ma un declino dell’1,1% rispetto al pari periodo del precedente esercizio, con una chiusura a 84,3 milioni di unità consegnate in tutto il mondo questa volta ha un po’ il sapore della crisi strutturale.

La crisi della domanda si registra soprattutto nel mondo consumer, che non sembra più attratto dallamsirena del low cost e guarda invece con crescente interesse ai tablet, con il risultato di rivolgere la propria propensione all’acquisto verso dispositivinalternativi, come l’iPad, o, semplicemente, rimandare le decisioni di acquisto ad altri momenti.
Con il risultato che Gartner, che si trova a fare i conti con risultati inferiori di un buon 3% rispetto alle sue previsioni, si interroga su quanto, nel lungo periodo, questa nuova propensione dei consumatori avrà effetto sul mercato globale dei pc.

Le buone notizie vengono invece dal mercato professionale, grazie anche al ciclo di sostituzione dei parchi ormai avviato.
E così come in periodi recenti, con un mercato business in crisi era toccato al consumer tenere alte le sorti del comparto pc, oggi Gartner di fatto ringrazia gli acquirenti dell’area commercial, senza i quali il segmento oggetto della sua analisi oggi registrerebbe uno dei più pesanti regressi della sua storia.

La classifica dei primi cinque fornitori a livello mondiale premia soprattutto Lenovo e Toshiba, uniche che riescono a registrare una crescita.
Hp si posiziona ancora al primo posto, alla soglia dei 14,8 milioni di unità, con un calo del 3,4%, seguita da Acer che, alla soglia dei 10,9 milioni di pezzi, registra un pesante calo del 12,2%, colpita soprattutto dal calo della domanda nel segmento dei netbook. La terza posizione è di Dell, alla soglia dei 10 milioni di unità, che registra un calo più contenuto nell’ordine del 2,2%, ma che rappresenta comunque il primo regresso dopo sei quarter consecutivi in crescita. Lenovo, invece, si colloca in quarta posizione con 8,1 milioni di macchine, con una crescita del 16,6% che premia sia il revamp dei prodotti, sia i price point fissati dall’azienda. Quinta è Toshiba, con 4,8 milioni di unità, in crescita del 5,3%.

 
Per quanto riguarda invece l’area Emea, di nuovo la leadership è di Hp, con i suoi 5 milioni di unità vendute, in calo del 9,3 per cento, seguita da Acer, a 4,9 milioni, in calo dell’11,1%, da Dell (2,3 milioni di unità in calo del 7,3%) e da Asus, anch’essa penalizzata dal calo nel segmento minipc, che chiude a 1,9 milioni di unità, in calo del 10,8%. Quinta è Lenovo, che chiude a 1,3 milioni di macchine, che rappresentano, comunque, una crescita del 7,2% in un segmento nel quale tutti i suoi competitor sono in regresso.

Il dato più preoccupante che riguarda l’area Emea è che la region ha chiuso il quarter a 26.119 unità, registrando un calo (-2,8%) per la prima volta dal terzo trimestre del 2009.

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