Sei modi per evitare cali di performance del Web

MicroFocus_GiganteI risultati di una recente ricerca indipendente condotta da Vanson Bourne per conto di Borland, conferma come molte organizzazioni non siano preparate ad affrontare i peak time del proprio sito Web.
Nonostante il 79% dei 590 Chief information officer intervistati in tutto il mondo sia al corrente in anticipo di possibili aumenti del traffico Internet in periodi particolari dell’anno, il 44% di loro non effettua test per vedere se il sito reggerà alla pressione degli utenti.

Eppure l’utilità del testing è evidente in momenti di picco delle vendite online, come i saldi o le svendite stagionali. Durante questi periodi, infatti, mentre molti eretailer assistono a un incremento dei loro profitti, altri non riescono a cogliere le stesse opportunità a causa del collasso del proprio sito di ecommerce.

A farlo notare questa volta è Giuseppe Gigante, Regional marketing manager di Micro Focus, secondo cui, data la convenienza degli acquisti online e il conseguente aumento di visite dei clienti, i problemi di performance sono particolarmente dannosi e, se non affrontati, inevitabili anche nel futuro.
Si presentano tipicamente quando i siti Web sono impegnati al massimo, quando raggiungono il volume di picco, quando una nuova app mobile viene rilasciata o quando la vendita sta per essere conclusa. Sfortunatamente, a quel punto è troppo tardi per evitare il fallimento, tanto che testare le applicazioni per prevenire qualsiasi eventualità diventa praticamente imperativo.

Evitare il downtime di un’applicazione, prosegue Gigante, comporta il monitoraggio delle performance di un’applicazione quotidianamente e non solo alla vigilia di un grande evento. Inoltre, il test si può effettuare con semplicità attraverso l’utilizzo di strumenti che verificano direttamente dal cloud.

Ma per garantire le performance al business via Web occorrono solo sei semplici accorgimenti.
Il primo è di testare prima e spesso le applicazioni, onde evitare dannosi ritardi. Il test di carico dei livelli di presentation, business, dati e integrazione legacy delle singole applicazioni deve essere abituale ed effettuato fin dal primo giorno.
Attraverso il test anticipato troverete i difetti o i problemi architetturali molto prima e ridurrete sensibilmente i costi, perché i difetti risultano fino a 100 volte più costosi da correggere alla fine del ciclo di sviluppo che da subito”.

Il secondo suggerimento è di conoscere l’effetto di ogni possibile carico capendo, in primis, qual è il massimo volume di traffico che il vostro sistema può gestire. Non saperlo può rivelarsi disastroso per gli affari e ancora troppe aziende credono che l’unico modo per scoprirlo sia costruire un costoso ambiente di test, mentre è possibile eseguire test di carico “pay-per-use” attraverso un’infrastruttura nel cloud per simulare picchi di carico massivi da parte di utenti di tutte le geografie.

Testare con diverse piattaforme e dispositivi è, poi, il terzo passo affinché i clienti possano utilizzare liberamente un’ampia varietà di device e piattaforme per reperire informazioni. Da qui la necessità di effettuare test di performance di applicazioni Web, mobile per Android, iOS, Windows Phone e BlackBerry e considerare il test della banda mobile, Gprs, 3G e 4G comprese, attraverso test nel cloud ma anche onpremise di applicazioni mission critical, di ambienti aziendali legacy, open, mobile e Web 2.0.

Un ulteriore aspetto significativo della strategia di testing è, poi, quello di considerare l’esecuzione da diverse aree geografiche e tipologie di reti.
Isolare il test in base all’alto traffico originato da uno specifico stato, attraverso uno specific carrier come il 3G, è di fondamentale importanza per aumentare il gradimento degli utenti di qualsiasi mercato”.

Infine, trovare l’origine del problema e suonare l’allarme completano il quadro dei suggerimenti a cura di Gigante, attento a sottolineare come non sia sufficiente individuare i problemi di performance.
Bisogna andare a fondo individuando l’origine – spiega – per correggere rapidamente, ridurre i test e aumentare il time-to-market”.
Ma mente il test prestazionale aiuta a evitare colli di bottiglia e collasso dei siti, è altresì importante sapere in tempo reale che esiste un problema del funzionamento del sistema. “Una solida strategia di monitoraggio – conclude il manager – dovrebbe prevedere aggiornamenti quotidiani e report che possono aiutare a determinare dove si è presentato il problema per prevenirlo nel futuro”.

 

 

 

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