Seeweb: sul cloud va evitato l’overbooking

Per la primavera atteso un servizio di infrastruttura.

Uno dei limiti rilevati negli ambienti di cloud computing, riporta una nota di Seeweb, riguarda le problematiche di “over subscription” e “over capacity”, ossia la gestione delle risorse in un ambiente condiviso relative a problemi di performance delle istanze e di riduzione delle capacità computazionali.

Sono fattori che portano i clienti di servizi a dover acquistare istanze di maggiore potenza per ottenere le stesse performance.

In un simile contesto può accadere di accedere a nodi dove alcune istanze fanno un uso estremo della Cpu degradando le prestazioni del nodo e quelle delle altre istanze coinvolte al suo interno.

Con la soluzione Cloud Server Seeweb intende proprio scongiurare il rischio di caduta di performance da over subscription. È concepita in maniera tale da avere un’esposizione 1 a 1 delle risorse reali a livello virtuale senza nessuna forma di overbooking.

L’aspetto più critico, il sottosistema dischi, è gestito con una logica che evita la perdita di performance da concorrenza negli accessi attraverso un riordino automatico dei volumi dello storage in base all’incidenza d’uso.

Il punto di forza della soluzione, pertanto, risiede nella ridondanza completa a ogni livello attraverso un modello N+1. Significa che l’infrastruttura è progettata affinché per ogni risorsa ne esista almeno un’altra disponibile in condizioni di stand-by a caldo.

Ciò fa sì che in caso di guasto di un server fisico, di un dispositivo di rete o di un disco, si possa rientrare tempestivamente in servizio. Tutti i parametri (spazio disco, Ram, numero core, banda Ip) sono variabili in tempo reale e con tariffazione a utilizzo. Si possono realizzare architetture complesse interconnesse con Lan virtuale e tra data center diversi.

Il Cloud Server è anche il tassello base di un prodotto che la società guidata da Antonio Baldassarra pensa di lanciare in primavera, la Cloud Infrastructure. Il progetto prevede di fornire la possibilità di definire una propria infrastruttura cloud virtuale avendo come elementi vari oggetti cloud (server, storage, network, data center) con la possibilità di comporli nell’ambito delle power unit acquistate.

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