Sco: soldi, cause e licenze

La società dello Utah riceve 50 milioni di dollari (contro azioni) da BayStar e accantona liquidità per le cause. Intanto la faccenda delle licenze prosegue, rallentando.

17 ottobre 2003

Sco è sempre alacremente al lavoro sul fronte delle licenze e delle cause, tanto che qualcuno ha rilevato che il fronte legale stia assorbendo troppo la società dello Utah.


Il management ha prontamente fatto osservare che il core business della società rimane sempre il campo tecnologico, come starebbe a dimostrare, parzialmente, la destinazione d’uso a finanziare gli sviluppi tecnologici di parte della liquidità entrata recentemente in azienda.


La fonte di tale liquidità è BayStar, fondo di investimento che ha acquistato quasi 3 milioni di azioni per un controvalore di 50 milioni di dollari. “Mezzo palo” che porta la liquidità corrente di Sco a 61 milioni di dollari, con i quali, giurano Lindon, finanzieranno gli sviluppi tecnologici.


Ma parte no. Sempre nelle stanze del management dicono che parte dei dollari sarebbero accantonati per sostenere le spese legali delle cause che Sco ha iniziato e che le società citate in giudizio hanno replicato (su tutte, Ibm).


In materia di licenze, la società guidata da McBride ha dato altre due settimane di tempo agli utenti Linux per mettersi in regola con le licenze, approfittando di una “tariffa promozionale” dimezzata: 699 dollari anziché i 1.399 dollari per processore che la tariffa piena prevederebbe.


Il piano di promozione prolungata combacia con il blocco dell’invio automatico delle fatture agli utenti commerciali di Linux che risultano essere attivi presso gli uffici amministrativi della società.

Sco, infatti, aveva in programma di far partire le prime fatture per la metà di ottobre. Il piano è saltato a data da destinarsi. Anche se, da quanto risulta, già alcuni utenti sono stati contattati telefonicamente.

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