Sco a Ibm: ecco i codici violati

Sco esibisce a Ibm la lista dei codici con cui Big Blue avrebbe violato la sua proprietà intellettuale.

14 gennaio 2004

Sono passati dieci mesi dall’inizio della causa intentata da Sco a Ibm e, finalmente, è arrivato il momento della concretizzazione dei diritti rispetto ai quali la società di Lindon si sente lesa.


Sco, infatti, ha inviato a Big Blue una lista di file e di esempi di codice che, secondo lei, violano la sua proprietà intellettuale.


Lo ha fatto non di propria sponte, ma seguendo un’indicazione impartitale dalla corte distrettuale dello Utah.


Ibm ha confermato la ricezione dei documenti, ma non si è espressa sul contenuto, né tantomeno ha commentato il senso dell’azione.


La causa, partita nel marzo scorso, riguarda, lo ricordiamo, la presunta violazione dei diritti che Sco accampa su Linux, intendendo questo sistema operativo come derivazione del codice sorgente di Unix System 5.


Sco, come dichiara il proprio management, non la vuole mettere tanto sul piano di una violazione di copyright, quando su quello della materia contrattuale, che fa risalire ad accordi del 1985, che poi hanno portato allo sviluppo di Ibm Aix.


Sco, in particolare, sostiene che Ibm ha contribuito impropriamente a Linux mediante derivazioni da Unix come il journaling file system, l’enterprise volume management e l’Asynchronous I/o.

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