Scivolone per Toshiba, successi per Fujitsu

Il venerdì borsistico del colosso tecnologico Toshiba ha coinciso con un brutto record negativo per il gruppo giapponese, vittima del peggior risultato finanziario di sempre annunciato in chiusura dell’anno fiscale appena trascorso. La perdita v …

Il venerdì borsistico del colosso tecnologico Toshiba ha coinciso con
un brutto record negativo per il gruppo giapponese, vittima del
peggior risultato finanziario di sempre annunciato in chiusura
dell’anno fiscale appena trascorso. La perdita viene registrata
proprio nel momento in cui il suo rivale nei settori dei pc e dei
componenti Fujistsu riesce a far tornare in nero le cifre del suo
bilancio, sull’onda della ripresa del mercato mondiale dei chip.
Toshiba, tra i principali costruttori di computer portatili del
mondo, ha rispettato le non ottimistiche previsioni degli analisti
annunciando una perdita netta di 28 miliardi di yen, pari a oltre 250
milioni di dollari. Il gruppo è stato trascinato verso il basso dai
pesanti costi della sua ristrutturazione interna e dalle spese
sostenute per regolare alcune cause che la vedevano impegnata nei
tribunali degli Stati Uniti. La cifra, calcolata in base alle regole
contabili americane, segue la perdita di 13,9 miliardi di yen
riportata in bilancio lo scorso anno.
Nonostante tutto, Toshiba si è detta ottimista e conta di uscire
dalla crisi già a partire dall’anno fiscale appena iniziato. Le sue
previsioni parlano di un utile netto annuale di 100 miliardi di yen,
legato alla costante ripresa della divisione impegnata sul fronte
della componentistica, da tempo penalizzata da un andamento deludente.
Contemporaneamente, Fujistsu – principale integratore e Internet
service provider giapponese – chiude il suo anno fiscale con un utile
netto consolidato di 42,73 miliardi di yen, ben oltre le previsioni,
nonostante l’impatto negativo sugli investimenti tecnologici delle
paure per l’anno 2000, che hanno in parte rallentato il potenziale di
crescita dell’azienda. Anche Fujitsu spera adesso di chiudere il
nuovo anno con un utile di 100 miliardi di yen. In Giappone, tutti i
costruttori di chip hanno vissuto due o tre anni di stagnazione
dovuta alle perdite nel settore dei chip di memoria dinamica e alla
contrazione della spesa al consumo. Solo oggi, la situazione volge al
bello, con i prezzi di componenti e schermi Lcd che sembrano tornati
più stabili.

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