Schulz: comunque vada Acta le idee non fuggiranno dall’Europa

Il presidente del Parlamento europeo ha discusso con i cittadini europei in chat su Facebook. I diritti sono da equilibrare. E una società copyright free non è immaginabile.

La sessione di chat su Facebook che ha tenuto per oltre un’ora il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz attaccato al computer a colloquiare con i cittadini europei si è chiusa con una conferma: l’Aula di Strasburgo si esprimerà sulla ratifica a luglio.

Prima di chiudere e commentare l’interazione avuta come un eccellente esercizio di democrazia all’Europea, Schulz ha risposto a oltre una trentina di domande delle 370 ricevute.

Non ci sarà il drenaggio creativo
Sul tema della paventata fuga di idee verso altri lidi che comporterebbe una bocciatura di Acta non orchestrata con gli altri firmatari, Schulz è stato chiaro: «non mi spingerei così lontano. In Europa stiamo già proteggendo efficacemente i diritti di proprietà intellettuale con la legislazione vigente».

Alla stessa stregua, a chi ha provato a insinuare il dubbio che un rigetto di Acta potrebbe aprire il fianco a una contaminazione della legislazione europea sulla proprietà intellettuale da parte degli Stati Uniti ha risposto escludendo recisamente la possibilità.

Ma ha anche asserito che è impensabile pensare a una società libera da copyright.
E questo è il tema su cui è tornato più volte: bisogna essere capaci di trovare l’equo bilanciamento fra la protezione della libertà di espressione e comunicazione con quella della proprietà intellettuale.

L’Europa, per Schulz, ce la può fare e lo si capisce da tutte le volte in cui ha risposto che Acta non è comunque un pericolo per la democrazia e che lo dimostra il modo, responsabile e aperto in cui l’organismo di rappresentanza popolare, il Parlamento europeo, sta trattando il dibattito.

Acta non è chiaro nel rispettare adeguatamente tutti i diritti? Si dibatte e lo si modifica.

Ma come si è potuti arrivare a questo punto senza intervenire prima?
Non è la prima volta che accade, ha spiegato Schulz.
Così come non è la prima volta che si modifica un trattato. E non è la prima volta che l’Europa rivede il suo operato.
Con la modifica del Trattato, poi, ora si può monitorare anche il processo di negoziazione.

Insomma, per Schulze, dal problema Acta l’Ue può venirne fuori bene, con la decisione migliore, democraticamente.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome