Scalabilita si, ma con calma

“Tirando le somme dello “”Scalability Day””, voluto da Microsoft perrafforzare la propria immagine enterprise, si puo affermare come il movimento tecnologici creato sia stato rilevante. “

Lo scorso 20 maggio, a New York, Microsoft ha vissuto la quarta giornata
strategica della sua storia e l’ha chiamata Scalability Day. Delle prime
tre, due erano state dedicate a Internet (nel dicembre ’95 e nel giugno
’96) e una al nuovo Windows (nel settembre del ’96). L’ultima svoltasi,
introdotta dallo slogan (generico) evocante il concetto di scalabilità, ha
portato con sé il tentativo di affermare un nuovo concetto di impresa.
Anzi, ha stabilito, grazie anche all’intervento decisivo di un propositivo
Bill Gates, che è ormai necessario abbattere le tradizionali barriere tra
piccole, medie e grandi imprese, e che è il momento di estendere al large
business il tradizionale modello Windows-pc.
La scalabilità Microsoft, in termini rudi, è semplicemente questo: un
modello di evoluzione diagonale, capace di dare comune denominatore alle
necessità di elaborazione delle informazioni dello small, medium e large
business.
Gates ha sostenuto l’assunto affermando che le esigenze delle aziende sono
le stesse, a qualsiasi latitudine e sono indipendenti dalla loro
dimensione. Tutti, grandi e piccoli, vogliono l’alta disponibilità delle
informazioni. Tutti vogliono poter sostenere veloci tassi di trasferimento
dei dati. Tutti vogliono poter intervenire sulle strutture informative
(fisiche e logiche) con bassi costi di manutenzione e senza stravolgere le
architetture. In sostanza, secondo Gates, tutti vogliono la scalabilità.
Numero di utenti aziendali illimitato, con ampie facoltà di scambio di
dati (cioè transazioni) e con costi di acquisto dei sistemi e delle
operazioni da contenere. Sono questi gli obiettivi che si prefigge di
raggiungere Microsoft con una struttura informativa basata su Windows Nt.
Chiari e ambiziosi a parole, impossibili nei fatti secondo i detrattori.
L’azienda sta ultimando il perfezionamento del sistema distribuito, che
sarà un motore a pieno regime con Nt5 per i processori a 64 bit" (che
entrerà in beta entro l’anno, e supporterà 32 Gb di Ram. Il primo passo
in
quest’ultima direzione sarà il rilascio di Windows Nt Server Enterprise
Edition, che avverrà entro il terzo trimestre di quest’anno. La nuova
versione del sistema operativo si terrà per sé uno solo dei 4 Gb di Ram
e
ne allocherà tre per le applicazioni, garantirà il supporto contemporane
o
di almeno 8 Cpu, quello del failover dei sistemi, incorporando le funzioni
del prodotto di clustering Wolfpack, e si presenterà come sistema aziendal
e
cosiddetto "mission critical", grazie alla presenza di Transaction Server e
Message Queue Server. Questi ultimi due middleware, precedentemente
identificati, rispettivamente, con i nomi di Viper e Falcon, incarnano la
quintessenza della scalabilità di Microsoft, meglio ancora delle funzioni
di alta disponibilità legate al clustering, di più immediata percezione.
Tuttavia, come capita spesso, non è tutto oro quel che luccica. Altri
tasselli fondamentali dell’ascesa verso la vera scalabilità dell’ambiente
Microsoft non saranno pronti prima del 1998. Sql Server, per esempio,
uscirà tra breve con una versione 6.5/E ancora di transizione. Il nuovo
upgrade supporterà fino a otto processori, 3 Gb di memoria applicativa e
300 Gb di dati, il che porterà a un milgioramento almeno del 20% nelle
prestazioni. Ma la vera scalabilità high-end è attesa solo per Sphinx, c
he
includerà il processing online analitico integrato, la replicazione
multimaster, le funzioni definite dagli utenti, il locking dinamico e la
possibilità di gestire dati complessi attraverso il supporto di Ole Db
nativo. Sphinx (o Sql Server 7) entrerà in beta il prossimo mese.
Per quanto riguarda Wolfpack, la tecnologia di clustering, si è saputo che
sarà parte integrante di Windows Nt 4.0 Enterprise Edition, attesa per
l’autunno. In un primo tempo, questa prima edizione a due nodi era prevista
per l’estate. Nel ’98, poi, sarà rilasciata la Phase II, che sarà la pri
ma
a integrare il supporto multi-nodo e alcune capacità di load balancing.

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