Sap al cospetto dell’America

Il Sapphire 06 di Orlando sancisce “l’ingresso in società” della casa tedesca.

Parte il Sapphire 06 a Orlando, e Sap celebra se stessa davanti
all’America, non certo per la prima volta.

Ma per la prima volta, si
percepisce, con toni e tenori da “grande azienda americana”,
perfettamente inserita nel contesto, dopo anni a sgomitare dentro e fuori le
stanze delle decisioni di business.

Dalla scaletta dei lavori e dagli
stilemi comportamentali trasuda proprio un essere diventata a stelle e strisce,
passaporto necessario per competere allo stesso livello con Oracle.

È
anche il colore a trasmettere questa sensazione: il concerto di chiusura della
manifestazione, affidato alla voce di Sheryl Crow (una gavetta da corista di
Michael Jackson, poi arruolata al progressismo musicato, stile Joan Baez pop,
compagna del ciclista d’oro Armstrong: più americana di così).

Una
manifestazione, dunque, che si tiene in un’arena abituata alle 17mila presenze
dei tifosi degli Orlando Magic, il Td Waterhouse Center, che ora accoglierà
10mila clienti registrati e 243 partner (parterre de roi: Accenture, Capgemini,
Deloitte, Hp, Ibm, Intel, Microsoft, Sun, Tata).

La Sap, de-germanizzata
parlerà di mercati verticali, di applicazioni on demand da sostenere, di Erp che
entrano nelle Soa, e della sostanziale novità Ivn, gruppi di lavoro formati da
vendor di software e utenti concentrati su tematiche specifiche (ne esiste già
uno per il segmento bancario).

La società ne presenterà quattro,
focalizzati su retail, beni di consumo, hi-tech e settore pubblico. Nello stesso
spazio del Sapphire 06, si terrà l’Asug (Americas Sap User Group), ovvero la
user conference degli utenti d’Oltreoceano. Contestualmente all’evento
celebrativo della “conquista dell’America” da parte della casa di
Walldorf, giunge la notizia che una sussidiaria statunitense di Sap,
TomorrowNow, offrirà supporto agli utenti Siebel praticamente alla metà del
prezzo che sono abituati a pagare.

L’iniziativa, tesa a erodere quote al
mercato dell’assistenza ora in mano a Oracle, completa quello che la società già
fa nei confronti degli utenti PeopleSoft (altra azienda in mano a Oracle). E non
solo negli Usa, ma in dodici Paesi.

Nei piani di espansione di
TomorrowNow, infatti, c’è anche l’Europa, che attualmente rappresenta il 15-20%
del suo fatturato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome