Sap: 3,4 miliardi di dollari per accelerare il cloud

Una acquisizione importante, quella annunciata in questi giorni: 3,4 miliardi per rilevare SuccessFactors, con un premium del 52% sul closing price di venerdì. Un’operazione che potrebbe rappresentare il momento di svolta per Sap. Il ruolo di Lars Dalgaard.

E’ una acquisizione da 3,4 miliardi di dollari quella annunciata in questi giorni da Sap.
La società ha reso noto infatti di aver raggiunto un accordo definitivo per rilevare gli asset della statunitense SuccessFactors, società specializzata in soluzioni Hcm (Human Capital Management) in the cloud.

L’acquisizione, che prevede da parte di Sap un pagamento di 40 dollari per azione in contante, con un premium del 52% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, consente alla società di rafforzare la propria offerta di soluzioni in the cloud, con l’obiettivo di accelerare il proprio riconoscimento di fornitore di applicazioni, piattaforme e infrastrutture pensate e sviluppate per il cloud.

L’operazione potrebbe arrivare alla chiusura definitiva entro il primo trimestre del 2012.

Secondo quanto riporta Sap in una sua nota, l’acquisizione di SuccessFactors, che conta oltre 3500 clienti in 168 Paesi, porta nel suo portafoglio soluzioni complementari non solo alla sua offerta Hcm, ma anche alla proposta Sap Business ByDesign e Sap Sales on Demand e consente di accelerare le roadmpa dell’azienda nel cloud di un fattore pari a dieci anni.

Secondo Wall Street Journal, l’acquisizione da poco annunciata è la dimostrazione di quanto i player tradizionali del software si sentano messe in discussione dalla crescente popolarità dei modelli cloud: operazioni come questa, con un premium del 52% sul valore delle azioni di una realtà relativamente piccola, vengono lette dal quotidiano finanziario come mosse difensive, per questo la scelta di Sap non è destinata a restare l’unica, ma potrebbe trovare nei prossimi mesi numerosi proseliti.

Secondo molti osservatori di mercato, citati da Reuters, Sap aveva bisogno di una operazione come questa: nonostante cinque anni di forte impegno nella creazione di una offerta in the cloud robusta, la società non era ancora riuscita a mettersi in pari con rivali del calibro di Salesforce.com e di Oracle nella fiorente arena del SaaS.

Per questo, l’acquisizione non deve essere letta semplicemente come un ampliamento dell’offerta: in questi termini avrebbe pienamente ragione chi sostiene che Sap stia in realtà pagando un premium eccessivo a SuccessFactors.
Per molti osservatori, invece, con SuccessFactors, Sap si porta in casa un agente di cambiamento, destinato a modificare radicalmente il modo cui l’azienda sviluppa e vende software.

Soprattutto, molti analisti si attendono da questa acquisizione una accelerazione importante anche nel cambiamento del modello di business, aiutando Sap a rendere il SaaS davvero “cost effective”.


Ma c’è un ultimo aspetto che gli analisti considerano strategico.
Con SuccessFactors entra nel board esecutivo di Sap il Ceo della società Lars Dalgaard, considerato uno dei maggiori evangelisti del cloud computing.
Sarà proprio l’apporto di Dalgaard, a confronto con i più pragmatici Bill McDermott e Jim Snabe, co-Ceo di Sap, che potrebbe fare la vera differenza.

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