Salve, sono la rete dalla banda larga

Sempre in ritardo la banda larga italiana, che costerebbe poco, attiverebbe la produttività e aumenterebbe il Pil, la soddisfazione e il dialogo tra cittadini e PA. E i fondi si riducono ancora.

Chiudendo formalmente svariate delle promesse sue ed altrui, ieri Renato Brunetta ha lanciato un’iniziativa di convergenza per svariati servizi dalla PA ai cittadini,spiegando che però saranno intensificati quelli per i quali i singoli e le aziende mostreranno di avere grande e numerosa frequentazione.

Che la PA potesse essere la killer application della banda larga italiana era noto ed invocato da tempo sia nel verso dalla PA ai cittadini[, sia nell’opposto senso. E’ anche evidente che se banda larga terrestre compete con il digitale terrestre e con le reti mobili per le quote di mercato, tutte insieme aumentano la repentinità dell’aggiornamento di cittadini ed aziende.

Il famoso Rapporto Caio, consegnato circa un anno fa, stabilì che il prodotto interno lordo italiano sarebbe salito del 2% circa in modo strutturale grazie ai 2 Mb/s resi disponibili a ciascun cittadino italiano. Tale bramosia sarebbe costata 1.470 milioni di euro, di cui 764 per le opere civili. E’ ragionevole pensare che questa cifra possa essere ridotta, ammorbidendo i vincoli: per esempio la profondità dello scavo per interrare i cavi, com’è successo a Roma.

In attesa di avere i 2 Mb, sarebbe stato bello garantire almeno 300 Mb sicuri, come avevamo richiesto, magari per via satellitare, un canale curiosamente derubricato da Caio.

Poi iniziò il balletto delle cifre. I soldi non ci sono, ma grazie al “piano Romani” Arrivano 800 milioni, anzi no; forse arrivano ma in due tranche da 400, la prima subito anzi no. Il 25 febbraio 2010, a festeggiare un anno dal megarapporto, avevamo ripreso l’argomento in sede di commento, riportando al centro la necessità dei fatti come l’avvio della banda larga; incredibilmente lo stesso giorno era arrivata la notizia che i fondi per questa situazione erano non 400 né tampoco 800, bensì addirittura 1.400 grazie ai 600 milioni provenienti dagli enti locali.

I soldi saranno erogati in tempi brevi” è un’assicurazione che abbiamo sentito ad ogni annuncio, poi sempre aggiornato con una riduzione. L’ultimo annuncio è diverso? No, perché è già stato seguito da un altro che lo nega. L’annichilimento dei fondi non è globale, perché ora l’attesa riguarda 400 milioni, anch’essi erogabili in tempi brevi, ovviamente. Alcune domande impellono, in particolare due.

C’è da chiedersi se l’aggiornamento normativo per gli scavi possa essere esteso altrove e come aggiorni i 1.470 milioni; quanto valga oggi, dodici mesi dopo, il concetto 2Mb per tutti =2% Pil. C’è da temere che le risposte a queste ed altre domande finiscano come la barzelletta che titola questo articolo: “Uh sì, davvero?”, pronunciato con terrore e a banda, pardòn bocca, strettissima.

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