Salvare i dati su tape è comodo ma vanno contemplati i rischi

Affrontiamo i temi legati al continuo utilizzo del nastro in azienda e alle cautele da adottare, fra vaglio delle alternative e gestione degli incidenti, con Paolo Salin di Kroll Ontrack.

Anche dallo storage forum europeo emerge chiaramente che l’utilizzo del nastro come supporto di backup è lungi dal tramontare.
Esistono comunque tematiche che meritano di essere affrontate in ordine alla sicurezza e, soprattutto, al recupero dei dati immagazzinati con questa modalità.
Ne parliamo con Paolo Salin, country director Italia di Kroll Ontrack.

Le aziende archiviano ancora su nastro e non hanno intenzione di rinunciarvi: perché e cosa comporta questa scelta?

Il salvataggio dei dati su nastro è ancora molto diffuso soprattutto per quanto attiene l’archiviazione di informazioni storiche aziendali. Secondo una ricerca realizzata dall’Enterprise Strategy Group ben l’82% delle aziende utilizza sistemi di backup in tutto o in parte, basate su tape. Tuttavia, l’impiego di tape come supporto per l’archiviazione dei dati comporta la necessità di adottare un corretto sistema di gestione dell’informazione. In caso contrario, è facile trovarsi di fronte a centinaia di nastri senza riuscire più ad identificare il tipo di informazione registrata o dove un certo dato si trova.

L’industria continua a investire nella produzioni di nastri affidabili. In ogni modo è necessario approntare exit strategy nel caso di inconvenienti. Voi cosa suggerite?

In generale, grazie all’impegno dei produttori l’affidabilità degli strumenti di storage e la loro capacità di archiviazione è in aumento. Tuttavia, non si può ignorare il fatto che, a causa di problemi di differente natura, il dato possa non essere sempre disponibile nel momento del bisogno. Per questo motivo le aziende devono dotarsi in anticipo di misure precauzionali per limitare questo rischio, come per esempio strumenti e misure per la ridondanza dei dati e prove periodiche di ripristino dei backup. Qualora l’adozione di tali metodi per prevenire la perdita dei dati non fosse sufficiente, è possibile comunque affidarsi a società di recupero dati purchè professionali e con competenze tecniche comprovate e riconosciute.

Esistono alternative valide di archiviazione, che bilanciano adeguatamente gli aspetti della sicurezza con quelli del costo?

L’archiviazione su disco può essere una valida alternativa. Questo sistema sfruttando le performance dei moderni hard disk permette di scrivere e ripristinare i dati con maggiore velocità rispetto all’utilizzo dei tape, inoltre la ricerca delle informazioni generalmente risulta più semplice per la migliore indicizzazione dei contenuti. Da un punto di vista economico, tuttavia, se ipotizziamo una conservazione dei dati per un lungo periodo di tempo, i nastri sembrano vincere il confronto con l’archiviazione su disco. Anche i servizi di backup su server remoto rappresentano un’alternativa, il fatto che i dati vengano salvati in una diversa sede, rispetto a dove si trovano gli originali, contribuisce ad aumentare la sicurezza degli stessi.

Quando accadono inconvenienti ai nastri come ci si deve comportare? Stiliamo un decalogo?

Gli inconvenienti che si possono verificare con i tape sono diversi: il danno fisico del nastro, come la rottura o il danneggiamento della superficie a causa di una protezione non idonea; l’errore umano come la sovrascrittura o la cancellazione accidentale; l’impossibilità di scrivere/leggere correttamente i dati a causa di problematiche con il software di backup o ancora il fatto di essere in possesso di vecchi formati che non sono più supportati.
Le regole di intervento sono però molto semplici: quando ci si trova davanti a una perdita di dati o a difficoltà di accesso, la cosa migliore è contattare un esperto, evitando i tentativi fai-da-te e l’apertura del supporto.
Inoltre, il suggerimento migliore, è quello di selezionare, prima che avvenga la perdita delle informazioni, un fornitore di recupero dati che soddisfi al meglio le proprie esigenze ma che soprattutto che sia competente e conosciuto sul mercato. Le aziende devono prima di tutto verificare se il fornitore di recupero dati dispone, per esempio, di una struttura tecnica professionale, se è in possesso di certificazioni di hardware vendor e se ha adeguati livelli di servizio e supporto da offrire. Nel momento del bisogno non sarà necessaria un’affannosa ricerca e l’azienda sarà sicura di essersi affidata ad un provider specializzato.

Dischi, nastri e online: come si miscelano adeguatamente questi tre tipi di archiviazione. E come si interviene in caso di inconveniente?

L’adozione di una delle tre tipologie di archiviazione dati o il loro mix, dipende dalla finalità dell’archiviazione e dall’obiettivo che vogliamo raggiungere. Ognuno di questi tre tipi di archiviazione ha caratteristiche diverse: il tape è economico, soprattutto nel lungo periodo, e ideale per mantenere uno storico dei dati, gli hard disk sono utili quando siamo alla ricerca di prestazioni migliori e di semplicità nella ricerca dei dati mentre il backup online su server remoto può essere un’ottima scelta se puntiamo alla massima sicurezza poiché i dati originali e le rispettive copie si trovano in luoghi distinti.
In caso di inconvenienti, la migliore soluzione è rivolgersi a una società professionale di recupero dati. Kroll Ontrack ha sviluppato i servizi di Tape e Backup Management, un’ampia gamma di soluzioni, dal recupero dei dati alla conversione di supporto, dalla migrazione delle informazioni ai servizi di duplicazione, oltre alla possibilità di gestire richieste per servizi personalizzati sulle esigenze dell’azienda.
Esiste poi la gamma di servizi di recupero dati per interventi da hard disk, sistemi Raid, flash memory e qualunque altro dispositivo di archiviazione. Gli interventi vengono effettuati, da tecnici specializzati, nella camera bianca di Kroll Ontrack. I dispositivi non vengono riparati, ma messi nella condizione di consentire temporaneamente la lettura dei dati. La fase successiva, che vede il coinvolgimento di altri ingegneri, consiste nel lavorare sulla struttura logica dei dati per ricostruire il contenuto di file e cartelle da restituire all’utente finale.
Per mantenere inalterate le possibilità di recupero è comunque importante che il supporto non venga aperto né dal personale tecnico aziendale né da presunte società di recupero dati in quanto tale operazione è il principale rischio per la reale perdita dei dati.

Le aziende italiane sono in grado di far fronte agli inconvenienti nell’accesso ai dati archiviati?


Sebbene la cultura della sicurezza informatica oggi sia più diffusa rispetto al passato e la sensibilità dei responsabili aziendali verso la sicurezza dei dati è maggiore, circa il 60% del personale It non conosce in misura adeguata le soluzioni di recupero dati. Le principali conseguenze sono, da un lato non aver chiaro come affrontare un’improvvisa perdita di dati, dall’altro la difficoltà di selezionare e valutare correttamente il fornitore a cui ci si rivolge.

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