Romani: con gli 800 milioni coinvolgeremo anche i privati

Quando la somma sarà disponibile sarà avviato anche il project financing. Intanto Infratel e le Regioni lavorano per il digital divide

Nonostante il blocco degli 800 milioni Paolo Romani, viceministro per lo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni rimane ottimista. I motivi li ha spiegati in un’intervista a Oscar Giannino stamani su Radio 24.


“In Italia – ha esordito Romani – le aree dette a fallimento di mercato dove esiste il Digital divide riguardano il 13% della popolazione che equivale a 7,8 milioni di individui. Al momento per lavorare su queste aree sono utilizzati in fondi di Infratel (la società costituita dal ministero delle Comunicazioni proprio per combattere il Dd, ndr). Si tratta di 264 milioni più 160 provenienti dai fondi rurali ai quali si aggiungono un centinaio di milioni frutto dei protocolli siglati con una serie di regioni cime Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Umbria, Marche e Calabria che deve ancora ratificare alle quali se ne aggiungeranno altre. I protocolli – ha proseguito il viceministro – obbligano le Regioni ad aggiungere risorse. In questo modo abbiamo un pacchetto di circa 550 milioni con i quali i lavori sono partiti. Non c’è quindi la necessità di avere subito gli 800 milioni anche se un prima tranche avrebbe fatto comodo”.


Quando poi gli 800 milioni saranno disponibili Romani ha spiegato che sarà varato un progetto di project financing che coinvolgerà i privati, Telecom Italia per prima visto che i lavori per eliminare il Dd riguardano proprio la rete Telecom.


Differente è invece il discorso che riguarda il Next generation network, la rete di nuova generazione. “Per l’Ngn –ha spiegato Romani – si farà una società della rete alla quale potranno partecipare tutti coloro che oggi fanno investimenti di questo tipo”.


I privati dovrebbero intervenire anche con propri investimenti, mentre allo Stato spetterebbe anche un ruolo di regìà per coordinare anche gli interventi degli enti locali, che come è il caso della Provincia di Milano, hanno già steso chilometri di fibra ottica.


“Non siamo così drammaticamente in ritardo – conclude il viceministro –. Nel 2013 quando si concluderà la legislatura saremo molto avanti nell’operatività di un progetto complessivo di digitalizzazione. Dipende anche dall’intelligenza del nostro Paese e dall’intelligenza degli italiani. Non c’è solo Facebook su Internet ma mille occasioni di sviluppo economico”.

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