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La rivoluzione del datacenter firmata Lenovo

It’s time to look at Lenovo again” è uno dei messaggi di marketing che sono arrivati dal Tech World Transform dello scorso giugno, collegati a una rivisitazione dell’offerta datacenter che si è fatta ancora più chiara dopo l’ufficializzazione da parte di Intel dei nuovi processori Xeon SP.

Il messaggio che si vuole passare è quello del rinnovamento marcato – in fondo questa è la prima vera offerta datacenter Lenovo e non “ex IBM” – ma nel solco della continuità con la tradizione che viene proprio da Big Blue.

Che si tratti di un rinnovamento corposo lo dicono i numeri. In un annuncio solo Lenovo ha presentato qualcosa come 14 piattaforme server, 7 prodotti di storage e 5 switch di rete. È più di quanto ci fosse già in precedenza, con in più la peculiarità che si tratta di prodotti progettati da Lenovo, con know-how interno, e non derivati dalle acquisizioni o in rivendita, come era ad esempio per lo storage.

Il più grande annuncio in ambito datecenter di Lenovo rimanda però esplicitamente all’eredità di IBM. Basta pensare al nuovo brand scelto per la linea hardware: ThinkSystem è volutamente un richiamo al brand ThinkPad (caratterizzante un po’ ovunque) e anche alla linea System x dei server x86 del passato recente. E la nuova linea ThinkSystem punta all’accoppiata affidabilità-prestazioni che si ritiene possibile anche grazie all’esperienza tecnologica derivata da IBM.

Un forte elemento di differenziazione dall’immaginario del datacenter “alla IBM” è invece la precisa connotazione “agnostica” delle nuove piattaforme, basate il più possibile su standard. Questo – ha spiegato Alessandro De Bartolo, Country Leader del Data Center Group di Lenovo in Italia – consente di non limitare la scelta del cliente e, in un ambito diverso ma sempre più importante, semplifica le relazioni e le collaborazioni tecnologiche con gli altri attori del mondo datacenter.

Ponendosi come un player “neutrale”, cioè, Lenovo ha potuto definire partnership con aziende come SAP, VMware, Datacore, Nutanix e Microsoft. Partnership che si riflettono – specie nella nuova linea ThinkAgile – in vari prodotti coingegnerizzati, adatti a chi vuole seguire la logica delle appliance.

Tra System e Agile

Nel concreto, nella nuova offerta datacenter di Lenovo il marchio ThinkSystem identifica le soluzioni in senso tradizionale, quindi server e dispositivi di storage e networking in quanto tali. In campo server si parte dai classici server a doppio socket in configurazione rack 1U e 2 U, che possono arrivare a montare processori Xeon Platinum SP e quindi offrire un elevato numero di core in poco spazio. Più espandibilità ovviamente con la linea di blade server e soprattutto con i modelli ad alta densità SD, che partono da quattro socket ma che possono arrivare a otto con la versione SR950.

Lato storage la nuova offerta comprende tre array SAN per configurazioni all-flash oppure ibride. Le configurazioni cercano di soddisfare varie esigenze in quanto a bilanciamento tra prestazioni (il DS6200 arriva 375 mila Iops) e capacità (al massimo 2 PB). Sempre in ambito storage troviamo anche due switch e due director Fibre Channel. In campo networking le novità riguardano invece cinque switch Ethernet. Tutti supportano 10 GbE, alcuni arrivano anche a 25, 40 e 100 Gigabit.

Lenovo ThinkSystem SR950

Utilizzando i prodotti delle linee ThinkSystem si realizzano le soluzioni ThinkAgile, che ne sono in un certo senso la declinazione per gli ambienti software-defined. Si tratta in pratica di soluzioni pre-configurate e pronte all’uso che comprendono componenti hardware Lenovo e software di alcuni partner. Al momento ne sono state presentate una per la realizzazione di un ambiente cloud con Azure Stack (ThinkAgile SX for Azure Stack) e alcune altre (ThinkAgile SX e HX) per la creazione di soluzioni iperconvergenti basate su piattaforma Nutanix.

Oltre a lanciare nuovi prodotti Lenovo ha provveduto anche a una riorganizzazione della parte servizi per rispecchiare la maggiore focalizzazione sulla parte datacenter. Questa è stata suddivisa in quattro “customer segment” (soluzioni tradizionali, HPC, infrastrutture software-defined, hyperscaler) e per ciascuno di essi ci sono competenze e risorse commerciali e di produzione specifiche. Anche ovviamente nei servizi, che ora comprendono una gamma molto ampia di opzioni, che va dalla progettazione architetturale all’implementazione, dal supporto classico sino allo smaltimento.

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