Rivoluzione ai vertici Hp: Livermore lascia l’Enterprise

Apotheker vara il suo programma di ridefinizione del top management. Ridefiniti riporti e responsabilità. Focus su mercati emergenti. La “storica” Ann Livermore lascia l’Enterprise e se ne va il Cio Mott.

Una vera rivoluzione ai vertici di Hp.
La società ha annunciato nella giornata di ieri cambiamenti radicali nel proprio top management, che prevedono alcune uscite di scena clamorose.

Con effetto immediato se ne va il Cio, Randy Mott, così come Ann Livermore, in azienda dal 1982,  l’estate scorsa in predicato di salire al ruolo di Ceo quando fu compilata la short list dei possibili successori di Mark Hurd, lascia la guida della divisione Enterprise per entrare a far parte del consiglio di amministrazione di Hp.

Già pronta la nuova squadra che riporterà al Ceo Leo Apotheker.
Diventano riporti diretti Dave Donatelli, executive vice president dell’area enterprise server, storage, networking e servizi, e Bill Veghte, executive vice president dell’area software, prima referenti di Livermore, così come Jan Zadak, executive vice president dell’area vendite.

Altri cambiamenti sono in vista.
E non solo perché Apotheker ha più volte rimarcato la necessità di migliorare l’execution, soprattutto sul fronte software e servizi, ma anche perché la società ha necessità di espandere e migliorare la sua presenza in alcuni mercati chiave quali India e Cina.

E per questo obiettivo specifico, Apotheker ha deciso che saràTodd Bradley, executive vice president dell’area Psg, a occuparsi delle attività in Cina, mentre Vyomesh Joshi, executive vice president dell’Ipg si occuperà dell’India.

Nel contempo, la società sta cercando un executive vice president per guidare l’area servizi, prima nelle mani della Livermore, così come, dopo la scelta di rinunciare al Cio Randy Mott, è apreta la ricerca di un nuovo manager al quale saranno affidate più ampie ma al momento non precisate responsabilità.
Va ricordato che Mott è l’uomo che guidò il consolidamento dell’infrastruttura Hp, riducendone i datacenter da 85 a 6.
Probabilmente, sostengono gli osservaotri, il nuovo Cio non sarà solo un uomo di tecnologia come è stato finora Mott, ma avrà anche ruoli di amministrazione.

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