Riverbed, l’ora del Wan accelerator

Si tratta di appliance che promettono prestazioni di rete fino a 50 volte superiori grazie a una innovativa tecnologia di analisi e di ottimizzazione dei pacchetti.

Gianni Altamura ha preso le redini di comando della filiale italiana di Riverbed. Fondata da Jerry Kennelly, un ex-professore di Berkeley, l’azienda americana, è specializzata in soluzioni per l’accelerazione delle reti Wan.

«Il mercato viene definito come Wafs (Wide area file service) – afferma Altamura – ma noi ci consideriamo pionieri di una ulteriore estensione, il Wads (Wide area data services). Si tratta di soluzioni di ottimizzazione dei pacchetti utili in diversi contesti. Dalla classica multinazionale con sedi in diversi Paesi, all’azienda locale con filiali sparse nelle città italiane o a quella che ha appena deciso di esternalizzare la produzione in Cina».

Tecnicamente le appliance di Riverbed sono dei bridge che si inseriscono nella rete prima del firewall e non influiscono sulla qualità dei servizi di sicurezza e, in caso di crash dell’appliance, non provocano malfunzionamenti alla rete. Secondo i dati dell’azienda californiana, le prestazioni di rete vengono accelerate da 5 a 50 volte e, in alcuni casi, fino a 100 volte.

«Un altro motivo interessante per considerare l’adozione degli Steelhead di Riverbed – prosegue il manager – è la possibilità di evitare di installare nella sede periferica un server applicativo. Ovvero, si può prendere in considerazione l’eventualità di utilizzare le applicazioni in modalità Asp».

«Abbiamo 4mila unità installate nel mondo su 800 aziende clienti e 170 partner di canale – spiega Mark Lewis, marketing director per la regione Emea – e le abbiamo proposte con successo in problematiche di application acceleration, site consolidation e per l’ottimizzazione della banda ma i clienti le usano anche per il semplice file sharing su Windows, per la posta su Exchange, per la condivisione di progetti Cad/Cam e anche per il backup e il restore. Lo consigliamo comunque in ambienti standardizzati e non, per esempio, in presenza di Erp customizzati».

La maggior parte del lavoro lo esegue il software di gestione RiOs (Riverbed optimization system) che utilizza alcune logiche interessanti. Per esempio, si cerca di eliminare tutti i dati di negoziazione ridondanti. Ovvero la serie di informazioni non strettamente necessarie (i dati ridondanti) scambiate tra le versioni client e server di un applicativo. Inoltre, uno stesso file, per esempio un allegato di posta inviato a più utenti, viene memorizzato nel buffer dell’appliance una volta sola e poi inoltrato. Alla successiva richiesta di download dello stesso file, il software riconoscerà l’oggetto dal contenuto e non dal nome e lo recupererà dal buffer senza richiederlo di nuovo al server centrale.

Riverbed è un fornitore Oem di Hp e di McData e viene rivenduto in Italia attraverso i partner Telena e Terasystem. I prezzi variano dai 4 ai 50mila dollari.

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