Rim strizza l’occhio al consumer e porta sul PlayBook le app Android

Disponibile un tool che consente il porting veloce delle applicazioni create per l’ambiente Google. Obiettivo: ampliare il più possibile l’offerta consumer per rendere più appetibile il tablet.

L’arrivo
della nuova versione del sistema operativo per il tablet PlayBook di Rim,
prevista per il prossimo febbraio, porterà con sé un’importante novità:
l’incremento dell’offerta dell’App World di alcune decina di migliaia di
applicazioni (secondo le stime della stessa Rim).

La
domanda sorge spontanea: com’è riuscito il produttore di BlackBerry a
convincere gli sviluppatori a lavorare così intensamente sulla sua piattaforma?
La risposta è semplice: non gli ha chi chiesto di lavorare di più per il
PlayBook, ma gli ha fornito un “interprete” che consente di far girare sul
proprio tablet le app create per il mondo Android.

In
pratica, attraverso il BlackBerry
Runtime for Android Apps chiunque abbia già realizzato un’app per il sistema
operativo di Google potrà in tempi brevissimi (si parla anche di una sola
giornata) effettuare il porting sul PlayBook, sfruttando in modo pressoché
totale le peculiarità del tablet Rim. “Circa
il 65% delle app Android girerà sul PlayBook senza dover riscrivere nemmeno una
riga di codice
”, ha affermato Antonio Donadoni, Alliance Manager Italia e Turchia
di Rim.

Tuttavia,
tra le due piattaforme esistono differenza sia hardware sia software che vanno
considerate. Per esempio, il porting non consente di sfruttare determinati
servizi di Google, come alcuni legati alla localizzazione (l’uso del Gps è
comunque supportato) o all’uso della telecamera. E’ lo stesso Runtime, dopo
un’analisi dell’app, a fornire un’indicazione dell’impatto che il suo
funzionamento potrebbe avere sul PlayBook. I livelli previsti sono 5: il primo
indica che l’app funzionerà correttamente il quinto che l’app non potrà essere
caricata e per il suo funzionamento è necessario lo sviluppo di librerie di
terze parti.

Però esiste una serie di scappatoie che
permette di ovviare n modo piuttosto semplice a tali limitazioni
”, ha
sostenuto Luca Baronchelli direttore tecnico della società bresciana Gulliver
che ha già effettuato il porting di alcune app di stampo enterprise.

L’utente non ha la percezione di utilizzare
un’app nata per il mondo Android
– ha proseguito Baronchelli – perché si trova a gestirla con l’interfaccia
e i comandi tipici del PlayBook. Inoltre, da quanto abbiamo potuto appurare con
i nostri test, con il porting si ha una diminuzione delle performace
dell’ordine del 10%, un fattore che, nella maggior parte dei casi, non viene percepito
”.

Un aspetto
importante è ovviamente la sicurezza. A riguardo Rim precisa che BlackBerry
Runtime for Android Apps gira all’interno di un ambiente sicuro su BlackBerry
Tablet OS e ciò e fa sì che Android resti “isolato” dal resto del sistema.

Una volta
certificata da Rim, un’app può essere pubblicata gratuitamente sull’App World.
Anche il BlackBerry Runtime for Android Apps può essere usato gratuitamente.
E’ disponibile per Mac OS, Windows e Linux.

L’obiettivo
di questa iniziativa non è solo di ripopolare l’App World, ma, soprattutto, di
ampliare l’offerta sul versante consumer, attualmente piuttosto sguarnito. E,
se vogliamo, ancor più dello stesso tool per il porting, spicca la decisione di
Rim di aprirsi a un segmento sinora sempre visto con grande distacco ma da cui,
evidentemente, non si può prescindere se si vuole che un tablet si crei uno
spazio significativo sul mercato.

Gli
sviluppatori interessati ad avere ulteriori informazioni BlackBerry Runtime for
Android Apps le possono trovare sul sito di
BlackBerry
.

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