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Rim di nuovo risponde a Steve Jobs

Era già accaduto lo scorso mese di luglio.
In pieno antenna-gate, Steve Jobs aveva chiamato in causa i suoi diretti concorrenti, sostenendo che i problemi di ricezione non erano peculiarità esclusiva dei nuovi iPhone, ma che si erano ripetutamente riscontrati anche sui dispositivi della concorrenza, Rim e Htc in testa.
Accuse pesanti, alle quali aveva risposto un irritatissimo Mike Lazaridis, Ceo della società canadese, invitando Jobs a non tirare in ballo altre aziende per questioni che non le riguardassero direttamente.

Come i manuali insegnano, la storia si ripete.
Steve Jobs, ancora lui, di fronte a risultati inferiori alle attese nelle vendite di iPad dell’ultimo trimestre, di nuovo si scaglia contro la concorrenza, appellandosi alla stabilità dei sistemi operativi, ai form factor, ai prezzi.
E di nuovo Research In Motion decide di non tacere e di rispondere ufficialmente con una nota questa volta firmata dal Co-Ceo Jim Balsillie.
Che come Lazaridis a luglio non usa certo il guanto di velluto.
Chi vive al di fuori della visuale distorta di Apple – si legge nella nota – sa benissimo che i tablet da 7 pollici copriranno in realtà una buona quota di mercato, così come sanno che il supporto per Adobe Flash è importante per chi desidera una vera esperienza Web“.
Parimenti – continua – sappiamo che i tentativi di Apple di controllare l’ecosistema e mantenere chiusa la piattaforma fanno solo il bene di Apple, mentre gli sviluppatori desiderano più opzioni e gli utenti finali chiedono accesso pieno a tutti quei siti che utilizzano Flash“.

Siamo convinti che molti clienti comincino a essere stanchi di farsi dire da Apple cosa devono pensare“.
Balsillie conclude con una replica diretta all’accusa di Jobs, secondo il quale Rim non sarebbe nelle condizioni di stare al passo con le vendite di Apple.
Rim ha raggiunto risultati da record per cinque trimestri consecutivi e per il trimestre in corso ha rilasciato previsioni comprese tra i 13,8 e i 14,4 milioni di dispositivi nel quarter in corso. La scelta di Apple di comparare i risultati di una trimestrale chiusa a settembre, con quella di Rim che si è chiusa ad agosto offre una visione parziale della questione, dal momento che la domanda nel mese di settembre è tipicamente più forte rispetto ai mesi estivi. Sarebbe meglio allora che Apple spiegasse perché nel trimestre precedente ha venduto solo 8,4 milioni di dispositivi e se davvero i risultati nelle vendite di iPhone 4 non siano condizionati anche da code nelle consegne degli ordini del terzo trimestre. Sarebbe meglio sentire anche l’altra metà della storia”.

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