Ricavi in crescita per il Gruppo Telecom Italia

Per il colosso delle telecomunicazioni il 2001 si chiude con ricavi consolidati in aumento del 13,2% rispetto al 2000 e debiti per 21,9 miliardi di euro che, entro la fine del 2004 dovrebbero scendere a meno di 15 miliardi di euro.

Si chiude positivamente il 2001 per il Gruppo Telecom Italia. I dati
preliminari del colosso delle telecomunicazioni indicano infatti ricavi
consolidati per 30,8 miliardi di euro, che equivalgono a un aumento
del 13,2% rispetto al 2000. Bene anche Ebit ed Ebitda che, cresciuti
rispettivamente del 4,7% e del 12,3% confronto a dodici mesi fa, hanno
raggiunto i 6,7 e i 13,7 miliardi di euro. Il piano di dismissioni annunciato
dal Gruppo per recuperare parte dei propri costi ha permesso di riportare un
debito netto consolidato pari a 21,9 miliardi di euro, cifra inferiore
rispetto alle precedenti previsioni.


Tra le priorità della gestione Tronchetti Provera rimane comunque la
riduzione dei 16,3 miliardi di euro di debiti accumulati da
Olivetti. Secondo gli analisti di mercato, il management del Gruppo Telecom
potrebbe mettere la parola fine alla questione fondendo la stessa Olivetti
con Telecom Italia o con Pirelli, oppure operando una combinazione
di merger.


Intanto il piano d’investimenti per 16 miliardi di euro, approvato per il
prossimo triennio, si orienta decisamente verso il rafforzamento della capacità
competitiva del Gruppo. A tal proposito, la società ha già annunciato
l’intenzione di destinare 7 miliardi di euro all’implementazione di servizi
innovativi (quali Xdsl, data service e fibra ottica) ma anche alla manutenzione
e al riammodernamento delle reti esistenti. Altri 7 miliardi di euro saranno
destinati alla realizzazione di servizi per la rete mobile, con particolare
interesse per le tecnologie Gprs, Umts e Vas. Per quanto riguarda la rete fissa,
la strategia del Gruppo punterà, soprattutto, sullo sviluppo dei servizi a banda
larga.


Il debito
complessivo del Gruppo Telecom Italia, che
a giugno 2002 dovrebbe toccare quota 18,3 miliardi di euro, dovrebbe – entro
la fine del 2004 – ridursi a meno di 15 miliardi di euro, mentre l’Ebitda
dovrebbe passare da 1,3 miliardi, entro fine anno, a circa un miliardo entro i
prossimi due anni.  

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