Retrò

Il risparmio energetico come necessità e non solo come virtù.

Gli americani hanno il gusto del tragico quanto a calamità naturali, anche
perché statisticamente da loro ne accadono più che da queste parti.

E se
da noi questo più che un inverno sembra un autunno caldo, di là dall’oceano le
cose vanno come tradizione.

A dicembre c’è stata una tornata di
tempeste, fra cui una ha messo in ginocchio Seattle e zone limitrofe (casa di
Microsoft compresa, senza gravi ripercussioni sulla società).

Ora una
seconda ondata di maltempo ha causato i tipici danni invernali.
Però quella
americana non è razza che si mette facilmente in ginocchio.

E allora,
con in mano sofisticati smartphone, palmari con funzioni push-to-mail e
connessioni Internet superveloci che a causa dei ripetuti blackout non potevano
funzionare, hanno tolto dalla naftalina il messo, spedendolo ad avvisare la
popolazione a voce e con cartelli sullo stato delle utenze.

Ma, hanno
anche riflettuto su quanto sia critica l’energia elettrica per la moderna
società e sul peso che hanno le interruzioni di servizi, e si sono ripromessi di
porvi riparo.

Coinvolte sono anche le società It, quelle che producono
sistemi di rete e server, che stanno agendo per creare prodotti con innato il
senso del risparmio di energia.

Noi che cosa potremmo fare per
ottimizzarne l’uso? Dato che siamo il “paese del sole”, per esempio, puntare sul
fotovoltaico, non solo per scelta, ma per necessità, non sarebbe male.


Oramai, accettiamo qualsiasi tipo di obbligo, dalla tassa per poter
vedere i reality show a quello di mettere in mano ai banchieri quanto abbiamo
guadagnato in nome di una florida vecchiaia.

Ci imponessero anche il
dovere di avere l’energia necessaria per farsi una cioccolata la sera, leggere
le avventure di Huckleberry Finn, prima di spegnere la luce e sognare, al caldo,
i Grigioni di Heidi, potremmo anche ringraziare.

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