Regione Veneto: la Intranet abilita l’Enterprise 2.0

L’ente Regione Veneto ha 90 sedi, 3.000 dipendenti e circa 100 strutture dipartimentali. Nata nel 1999, come semplice “bacheca Web”, la Intranet di Regione Veneto viene oggi ampiamente usata come strumento di collaboration e gestione della conoscenza n …

L’ente Regione Veneto ha 90 sedi, 3.000 dipendenti e circa 100 strutture dipartimentali. Nata nel 1999, come semplice “bacheca Web”, la Intranet di Regione Veneto viene oggi ampiamente usata come strumento di collaboration e gestione della conoscenza nei processi di pianificazione e programmazione, promozione, comunicazione e gestione eventi. L’obiettivo è farla diventare il nuovo “desktop Web” per tutti i dipendenti. La Intranet è strutturata per “workspace”, una per ogni funzione o area dell’ente, con un aggregatore centrale, una sorta di portale, che contiene informazioni istituzionali rivolte a tutti i dipendenti. Ciascun workspace è costituito da una parte pubblica, per la sola condivisione di documenti, e da una parte privata che include funzionalità avanzate per la collaborazione; un wiki viene, infatti, utilizzato sia per supportare il “collaborative writing” (la co-creazione) dei documenti sia come spazio per confrontarsi o promuovere nuovi progetti e idee. In ogni workspace, inoltre, è possibile abilitare l’utilizzo di blog e Rss in base alle diverse esigenze delle rispettive funzioni. Recentemente è stato installato un ambiente di ricerca che lavora in modo integrato sui principali portali pubblici di Regione Veneto e all’interno della Intranet. Regione Veneto dimostra grande interesse per le nuove tecnologie Enterprise 2.0 e la direzione sistemi informativi sta conducendo numerose sperimentazioni di utilizzo di questi nuovi strumenti. Molte sono ancora le barriere culturali a questo tipo di cambiamento, per cui in media l’utilizzo è limitato alla sola condivisione di documenti. Per questo motivo, si sta cercando di puntare sui giovani, mettendo a loro disposizione ambienti adatti ad innovare e condividere conoscenza, per far emergere questi nuovi strumenti “dal basso” e abilitare il cambiamento organizzativo necessario.

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