Red Hat, sviluppare e far girare applicazioni nel cloud

Con JBoss Enterprise Application Platform 6.

Red Hat ha annunciato la disponibilità di JBoss Enterprise Application Platform 6, che propone una nuova architettura cloud, funzionalità di gestione e usability aggiornata per diminuire il time-to-market e ridurre i costi operativi nella fase di sviluppo.

Di fatto è il motore di runtime che guida i carichi di lavoro Java in Red Hat OpenShift, l’offerta Platform-as-a-Service (PaaS) di Red Hat.

JBoss Enterprise Application Platform 6 dispone di un’architettura aggiornata che può essere implementata on-premise e in cloud privati e pubblici, per dare a sviluppatori e aziende la garanzia che le applicazioni sviluppate oggi saranno in grado di evolvere a seconda delle loro esigenze architetturali.

Si basa su un set modulare di servizi che vengono allocati dinamicamente a seconda delle esigenze delle applicazioni implementate.
Questo garantisce l’isolamento delle applicazioni e aiuta a prevenire problematiche con classi e dipendenze associate comunemente ad architetture di server applicativi più vecchi.

Mette a disposizione degli sviluppatori la possibilità di gestire in maniera programmata le applicazioni e di automatizzarne i processi di implementazione, sia in utilizzo stand alone o integrato con i loro tool di gestione, incluso i cloud privati.

La piattaforma è ottimizzata per ambienti virtuali multi-core, garantendo footprint low-memory e tempi di avvio più rapidi.
Gode di maggiore integrazone con altri tool di sviluppo, tra cui Maven, Hudson e progetti della Community JBoss, come Arquillian e Hibernate.

Oltre al supporto per Java Ee 6, JBoss Enterprise Application Platform 6 supporta anche framework basati su Java Virtual Machine (Jvm), che includono Spring, Struts e Google Web Toolkit, oltre ad una varietà di tool di sviluppo open source.

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