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La realtà virtuale su desktop e mobile

Democratizzare la realtà virtuale. A Leen Seegers, cofondatrice di Lucidweb, il monopolio del visore non piace. Per questo si è messa in testa di fare arrivare anche su desktop e mobile la realtà virtuale. Così, libera, a disposizione di tutti.

A Futureland, l’evento organizzato a Milano da Talent Garden, Seegers ha raccontato come in realtà siano in molti a lavorare per questo obiettivo.

La sua società ha realizzato un prototipo nel 2014 e le operazioni sono andate avanti per realizzare uno strumento che per i publisher ha il vantaggio di avere una più vasta platea di pubblico rispetto a quella che utilizza solo il visore, creando contenuti di immediata pubblicazione, economici con ottimi ritorni e che permettono anche una politica di branding.

Dal lato degli utenti invece, oltre all’accesso diretto alla realtà virtuale, c’è la comodità di utilizzo, nessuna installazione e la possibilità di godere di una esperienza immersiva.

Il player si integra nel browser e sul sito della società (che ha sede a Bruxelles) è possibile vedere un paio di lavori realizzati per un’emittente belga, mentre la collaborazione per Renault prevedeva la visione dell’interno di un’auto dove era possibile cambiare i colori e gli accessori.

realtà virtuale
Le principali startup europee che lavorano nella realtà virtuale

Realtà virtuale per gli interni

Altre startup stanno lavorando in questa direzione.

Matterport, per esempio, si è specializzata in una sorta di Google streetview d’interni che permette di visitare gli appartamenti. E’ possibile fermarsi in una stanza per eseguirne la scansione prima di spostarsi in quella successiva e con la funzione Mattertags conoscere i dettagli della stanza, come i colori della parete, elettrodomestici, mobili, finestre, piastrelle bagno.

La società ha anche avviato una collaborazione con Centaline Data Technology Limited e Centaline Property Agency Limited, una delle più grandi agenzie immobiliari cinesi, per fornire 60.000 professionisti e 2.000 uffici con la società interattiva 3-D reality capture e la piattaforma applicativa.

La realtà virtuale “democratica” è un campo però che interessa anche i grandi nomi del web. Google si è aperto all’utilizzo dello stardard open source WebVR, in attesa dell’arrivo di di Google Daydream View per sfruttare la vr sul web. Il tutto si è concretizzato con la versione 61 di Chrome che mostra le prime possibilità di avere una realtà più immersiva rispetto al classico 2D.

Anche Apple è entrata a fare parte degli standard per il web vr e nomi come Facebook, Htc e Samsung sono al lavoro in questo senso.

Tutto questo succede perché nei prossimi quattro anni si prevede che i ricavi derivanti dall’applicazione di vr e ardovrebbero registrare un aumento annuale del 100% secondo i dati della Worlwide ar e vr guide.

La spesa totale dovrebbe arrivare a quasi 215 miliardi di dollari nel 2021con l’Europa occidentale che nel 2017 spenderà circa due miliardi di dollari per ar e vr contro i 3,2 degli Stati Uniti e i tre miliardi dell’Asia/Pacigico Giappone escluso.

I settori sui quali dovrebbe concentrarsi l’utilizzo delle nuove tecnologie dovrebbero essere la vendita al dettaglio, l’assemblaggio sul posto e la sicurezza, e la formazione nell’ambito dei processi di produzione. I consumatori spenderanno i loro soldi soprattutto nell’ambito dei giochi.

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