Quattro sfide per il nuovo Governo

Scuola, Industria 2015, Pubblica amministrazione e servizi pubblici: quattro temi su cui riflettere e agire.

Il nuovo governo è atteso da un duro lavoro con il vantaggio però con il vantaggio di avere la maggioranza per affrontarlo. Per quello che riguarda gli argomenti che siamo soliti affrontare quattro credo siano gli aspetti fondamentali.
 
Scuola. Partiamo da lontano seguendo le indicazioni dell’Innovation Forum di Idc dove si è più volte battuto su questo tasto. Studenti più preparati sono fondamentali per qualsiasi Paese. Il boom dell’India passa anche per l’eccellente preparazione dei suoi studenti. Meritocrazia e maggior valorizzazione del lavoro degli insegnanti sono gli aspetti principali. I risultati dei test Pisa sono sconfortanti soprattutto perché mostrano i risultati peggiori al Sud e fra i figli degli immigrati, quella parte di popolazione che è destinata ad aumentare. La situazione, dunque, promette solo di peggiorare. Abbiamo bisogno poi di studenti negli istituti tecnici. Lo ha ribadito Cisco nel recente incontro con i partner che si è svolto a Honolulu. Il problema dello skill shortage è stringente. Manca il personale qualificato. E soprattutto non si parli dell’ennesima riforma. Non se ne può più di governi che disfano quello che ha fatto il precedente. Anche questa è una richiesta che arriva da molte parti. E poi, con il rispetto del fatto che chi ha vinto deve governare, sarebbe meglio i cambiamenti farli fin dove è possibile con la l’accordo o la collaborazione della struttura. Poi, se c’è bisogno di misure impopolari che arrivino pure.
 
Industria 2015. Lo abbiamo già detto più volte e, in modo un po’ più autorevole del sottoscritto, lo ha ribadito anche Confindustria. Industria 2015 deve andare avanti. Può essere migliorato, perfezionato ma non lo si può abbandonare.

Pubblica Amministrazione. Non si sa ancora a chi toccherà il compito di occuparsi della Pubblica amministrazione. Forse non ci sarà più un ministero per l’Innovazione (non se ne sentirà la mancanza) e ci sarà un ministero per l’innovazione nella Pa come nel vecchio governo. Una scelta dettata anche dal fatto che questa volta non sarà possibile, per via della riforma Bassanini, fare un governo con un numero eccessivo di ministri e sottosegretari come è successo per la compagine di Prodi. Sul nome però bisogna essere chiari. Lucio Stanca, responsabile con Rutelli, della tragicomica vicenda di Italia.it non pare la persona più adatta. E’ il caso di utilizzare un sistema un po’ più meritocratico.

Servizi pubblici. Non so quanto Assinform possa essere felice dell’esito delle elezioni. L’associazione che da tempo ha chiesto provvedimenti contro il fenomeno dell’in house (le aziende pubbliche che operano sul mercato anche dell’Ict lavorando per gli enti che le controllano) difficilmente potrà contare sull’appoggio dell’intera maggioranza. Lo schieramento trasversale che è riuscito a fare approvare la norma contro l’in house aveva infatti nella Lega uno dei gruppi principali. A meno di improvvisi cambiamenti la vedo dura.

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