Quanto pesa il Web

La dimensione media della singola pagina Web ha raggiunto i 965 KB, con una crescita di oltre il 30% rispetto al valore registrato un anno fa (702 KB). La stima è di uno studio pubblicato da HTTP Archive.

Secondo uno studio pubblicato da HTTP Archive che, con regolarità, effettua una scansione della rete Internet guardando soprattutto ai siti Web di maggiore interesse a livello mondiale, le pagine Internet stanno diventando sempre più “corpose”. Stando ai dati resi noti, infatti, la dimensione media della singola pagina Web sarebbe arrivata a 965 KB, con una crescita di oltre il 30% rispetto al valore registrato esattamente un anno fa (702 KB).
La rapida crescita che ha contraddistinto le pagine Web da quindici anni a questa parte è davvero notevole ed è facilmente giustificabile se si guarda alle tipologie di contenuti che oggi le compongono: una pagina HTML, nel 1995, pesava 14 KB, nel 2003 già 93 KB, 300 KB nel 2008 fino ad arrivare, ai giorni nostri, a sfiorare il megabyte.

Se si analizzano con maggior attenzione i dati di HTTP Archive, si scopre che tra il 2010 ed il 2011 l’ammontare dei contenuti in formato Flash veicolati atttraverso il Web si è attestato più o meno sullo stesso valore (90 KB); il codice JavaScript, invece, è sempre più utilizzato sul web arrivando a superare, di media, i 170 KB.

Gli analisti si attendono che la dimensione media delle pagine Web possa contrarsi nel corso del prossimo anno via a via che un sempre maggior numero di sviluppatori passerà da Flash all’impiego delle specifiche HTML5. Fortunatamente le abilità di caching dei moderni browser Internet consentono di ridurre notevolmente il quantitativo di dati che viene scaricato a ogni visita di uno stesso sito Web. Lato mobile, a fronte di tariffe più salate, può essere utile adottare soluzioni quali Opera Mobile od Amazon Silk che svolgono una serie di attività di compressione dei contenuti delle pagine web lato server trasmettendo poi una versione più leggera agli utenti facenti uso di smartphone o tablet.

Nel 1996 Brewster Kahle l'”Internet Archive“, un progetto che mira a mantenere una sorta di “memoria storica” di ciascun sito Web. Consultando la home page dell’iniziativa e, in particolare, utilizzando la “WayBackMachine” si può verificare come appariva in passato un sito Internet di proprio interesse. HTTP Archive è l’evoluzione di quell’esperienza: in questo caso, infatti, si mira ad utilizzare i dati raccolti per stabilire come i contenuti vengono “costruiti” e “serviti” agli utenti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome