Quanto costa il worm

Un’indagine di Datamonitor stima in 37.000 euro l’anno la perdita media possibile per un’azienda, anche in assenza di attacchi diretti da parte di hacker

2 dicembre 2003 Virus, ma quanto mi costi? Così potrebbe intitolarsi
un’indagine qualitativa recentemente condotta dalla società di ricerca
Datamonitor su un campione di 55 aziende in tutto il mondo, con
l’obiettivo di valutare i costi correlati alla diffusione di un virus quale il
recente “Mary” o al download di codici pericolosi.
Va detto che delle 55
aziende esaminate, scelte in un panel comprendente realtà di tutte le
dimensioni, solo il 18% non è mai stata colpita da attacchi di questo genere.

Il restante 72% ha invece ammesso che bug e virus sono risultati gli
incidenti più “onerosi” anche dal punto di vista economico.
Dai 7.000 ai
94.000 euro i danni denunciati dalle aziende interpellate, tanto che Datamonitor
arriva alla conclusione che la perdita media annua può essere calcolata in circa
37.000 euro, una cifra che non si discosta molto – per ammissione della stessa
società di ricerca – dalle conclusioni cui è giunta PriceWaterhouse
Coopers in un’analoga indagine.
Il problema, sottolineano
entrambe le ricerche, è che i sistemi di protezione da soli non bastano.
Conditio sine qua è un’opera di costante educazione nei confronti dei dipendenti
e dei collaboratori, perché riconoscano e di conseguenza evitino i comportamenti
potenzialmente dannosi.
Alle aziende, poi, arriva l’ormai consueto monito:
l’investimento e il costante aggiornamento delle policy di sicurezza deve essere
prioritario, dal momento che il pericolo non deriva solo dagli attacchi diretti
degli hacker.

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