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Dalla quantità alla qualità, così Oki cambia la stampa

Punto forte nelle strategie dei produttori, nel corso degli anni il settore della stampa per ufficio ha rappresentato per i produttori una delle poche certezze in termini di stime di guadagno.

Una realtà però, arrivata negli ultimi tempi a vacillare in modo importante. In attesa di mettere a punto adeguate contromisure, non stupisce quindi la volontà dei diretti interessati di variare il più possibile la propria offerta, o addirittura rilanciare in grande stile sull’intera linea.

«Nel corso degli anni abbiamo costruito una stretta relazione con i partner in Italia – afferma Dennie Kawahara, managing director di Oki Europe -. Possiamo certamente contare su un numero di collaboratori particolarmente affidabili, buona parte dei quali con noi da lungo tempo».

Per tutti loro, affrontare le nuove sfide significa iniziare da un importante cambiamento, un cambio di sede alla ricerca di spazi più ampi, prestigiosi e della volontà di essere più vicino al cliente finale. «Abbiamo voluto un progetto incentrato su open space – spiega Romano Zanon, general manager south regional marketing di OKI Europe -. Inoltre, un nuovo show room ci permetterà di mostrare dal vivo le soluzioni a partner e clienti e metterle alla prova insieme».

 

La frenata della stampa

Dalle arti grafiche, ai settori verticali, le prospettive per Oki non mancano. È però sul fronte più tradizionale del mondo laser dove è richiesto un impegno straordinario. «Nel settore ufficio sta emergendo nettamente la tendenza a stampare di meno – osserva Marzio Gobbato, VP south region di Oki -. Un fenomeno guidato dalla digitalizzazione e ormai consolidato, dal quale nessuno nel settore può chiamarsi fuori».

Dopo aver smentito per anni ogni peggiore previsione, il mondo della stampa sembra quindi realmente arrivato a quell’inversione di tendenza più volte annunciata, ma mai realmente concretizzatasi. «Certamente è un fenomeno interessante, da esaminare con attenzione – osserva Gobbato -. Per noi naturalmente significa vendere meno toner e questo deve indurci a riflettere».

Non molto diversamente dal mondo consumer infatti, per i produttori di stampanti laser i profitti sono legati molto più ai consumabili rispetto alla vendita delle attrezzature. Un modello spinto all’estremo proprio con i multifunzione, la configurazione ormai diventata standard anche in ambito aziendale. «Situazione accentuata dall’affermarsi del modello di Managed Print Services – aggiunge Gobbato-. Se cala il numero delle pagine prodotte, scende inevitabilmente anche l’unica fonte di reddito».

Meno copie, più colore

Serve quindi un profondo ripensamento di strategie ormai consolidate da anni. «La nostra idea al momento è continuare comunque nello sviluppo di nuove soluzioni, ma al tempo stesso puntare sugli aspetti storici del nostro DNA, quelli riconosciuti negli anni dal mercato: affidabilità, qualità e colore».

Caratteristiche sviluppate soprattutto nel mondo professionale, dove la differente resa cromatica o la capacità di trattare svariati supporti hanno un valore nettamente diverso a quello di un ufficio. «Cercheremo di sottolineare questi concetti – ha detto Gobbato – e proporli direttamente al pubblico proprio sfruttando la nuova sede. Vogliamo mostrare dal vivo le nostre potenzialità, provare e testare insieme le svariate soluzioni possibili».

Un messaggio rivolto prima di tutto ai reparti marketing, offrendo loro maggiori spazi in termini di creatività e opportunità per la comunicazione aziendale, per allargare progressivamente il raggio d’azione, fino a raggiungere gli impiegati alle prese con disegni tecnici, o presentazioni da distribuire con elevata qualità grafica.

«Caratteristiche come il toner bianco o il trasparente non sono indifferenti all’interno di un ufficio. È importante poter valutare il prodotto finale per una campagna pubblicitaria identico alla versione destinata al mercato, o anche solo per rendere più accattivante la comunicazione interna».

Anche se l’Italia è indicato come uno dei Paesi che fatica a liberarsi dei preconcetti legati al colore in termini di costi, le prospettive non mancano.

Nonostante tutto questo però, parlare di crisi del settore della stampa è ancora prematuro. «Al momento, i guadagni principali dipendono ancora dalle cartucce di toner – conclude Gobbato -. Per noi è importante prima di tutto puntare sulla qualità. Detto questo, il mercato al momento resta buono. Siamo comunque vicini a un momento di svolta e bisogna farsi trovare preparati».

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