Quando il mobile supera i PC

Le vendite di smartphone e tablet hanno già superato quelle di desktop e notebook. E in Italia i cellulari tradizionali stanno lasciando il posto a quelli più “smart”. Il ruolo di Android.

C’è un ideale sorpasso tra il cosiddetto mondo dei pc e il mondo mobile che in molti stavano attendendo.
La questione non era sul “se”, ma sul “quando” le vendite di smartphone e tablet insieme avrebbero superato quelle di desktop e notebook.
Le misurazioni degli analisti ancora l’estate scorsa davano per probabile l’evento nell’arco di un paio d’anni al massimo.
Probabilmente non tenevano conto dell’eccezionale accelerazione che tanto il mondo degli smartphone quanto quello dei tablet ha registrato negli ultimi mesi, perché secondo Morgan Stanley il sorpasso in realtà è già avvenuto alla fine dello scorso anno: 93 milioni di pc venduti, contro 100 milioni device mobili.

Una tendenza mondiale, sostengono gli osservatori, che trova ampio riscontro anche in Italia, dove, secondo Nielsen, nel primo trimestre dell’anno si accreditavano 20 milioni di utenti di smartphone, in crescita del 52% rispetto allo scorso anno.
Non solo.
Entro la fine dell’anno, sempre nel nostro Paese, dovrebbe avvenire anche un secondo sorpasso: quello tra gli smartphone e i basic phone, vale a dire i telefoni “tradizionali” privi di funzioni evolute di connettività dati.

In questo scenario, importante è il contributo della piattaforma Android, che, secondo Canalys, alla fine del secondo trimestre dell’anno era installato sul 47,6% degli smartphone circolanti nel mondo.
La seconda posizione spetta, sempre nelle misurazioni di Canalys, a iOs, con il 18,9%, seguita da Symbian con il 16,8% e Rim con l’11,6%.
E se anche si può e si deve sottolineare che su Android convengono numerosi produttori e dunque la percentuale si ripartisce su un numero sempre crescente di dispositivi, al contrario di quanto accade con iOs e iPhone, è pur vero che la quota è netta e i tassi di crescita verticali: in Italia, dove la share di Android si attesta al 42%, rispetto al 7,6% del 2010 si registra un incremento del 452%.


Su questi dati, già di per sé significativi, si inseriscono poi i risultati di una indagine condotta da Ipson MediaCt e promossa da Google, secondo la quale non solo gli italiani hanno in questi trimestri sviluppato un rapporto di semi-dipendenza verso lo smartphone, tanto che il 60% non uscirebbe mai di casa senza, ma lo utilizzano proprio per le sue funzioni più evolute, dall’accesso a Internet alle App.
In particolare, ogni possessore di smartphone italiano sul suo dispositivo ha 19 applicazioni, di cui almeno 4 comprate. E se è vero che il 39% degli utenti prevede di incrementare l’utilizzo delle Apps nei prossimi dodici mesi, è evidente che c’è del business da fare.

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