Qualche nube nel 2006 dell’Ict

L’anno si apre con qualche problema per le telecomunicazioni. Va meglio l’It e ancora di più Internet

Inizio d’anno difficile per l’Ict. Che non lascia presagire nulla di buono,
soprattutto per quanto riguarda le telecomunicazioni. A dare il la al periodo di
turbolenza sui mercati è stata France Telecom che con un profit warning ha
avvisato il mercato che gli utili sarebbero stati inferiori alle attese. Il
risultato è stato il crollo in Borsa del titolo, i downgrade da
parte delle agenzie di rating che si attendono altre brutte notizie e il
contagio a tutto il settore delle tlc con l’indice Eurostoxx che in un giorno ha
perso il 2,67%. La diminuzione del valore delle azioni ha portato anche al
diffondersi di voci pericolose sui mercati tanto che Telecom Italia ha dovuto
smentire l’imminente lancio di un profit warning. Le cose non
vanno bene anche dal lato dei vendor di infrastrutture per le telecomunicazioni.
Lucent ha ceduto il 7% dopo il taglio delle stime per il 2006.




La società ha infatti annunciato che la crescita dei ricavi sarà inferiore al previsto a causa della debole performance in Cina e Stati Uniti. Le vendite sono viste ora piatte o in leggera crescita, mentre in precedenza erano state stimate in aumento di circa il 5%.
E poi ci sono i big dell’It come Intel che hanno dato
qualche segnale non positivo. Per Intel si parla di leggero
rallentamento
che a Ubs basta però per diminuire il rating. Nonostante
l’accordo con Apple che gli schiude le porte di un mercato che al momento vale
circa il 2,5% a livello mondiale, la società di Santa Clara ci va molto cauta
sulle previsioni per il 2006 che non dovrebbe più portare una crescita a due
cifra ma rimanere al di sotto della soglia e piazzarsi fra il 6 e il 9%. Per un
risultato del genere in molti ci farebbero la firma, ma rimane il fatto che
l’aspettativa della società era migliore.




Molto meglio sembra andare invece il mondo
Internet
se i risultati di Yahoo si dimostreranno lo specchio
dell’intero settore. Il portale ha messo a segno una crescita del 39% del
fatturato, un sensibile aumento degli utili che ogni azione dovrebbero valere
fra i 13 e i 16 centesimi. Ma gli analisti non sono soddisfatti. Se ne
aspettavano 17. Mai contenti.

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