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Purassanta, Microsoft: call to action per il sistema-Italia

È un post davvero lungo quello pubblicato questa mattina da Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia, su LinkedIn. Lungo e a tratti duro, che rappresenta una vera e propria chiamata alle armi, o forse è più corretto dire all’azione, per tutti gli attori del nostro sistema-Paese. Nessuno escluso.

 

Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia
Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia

Un post che parte da una “celebrazione” privata e professionale, i suoi primi quattro anni alla guida dell’azienda in Italia, il prossimo trasferimento nella nuova sede in Porta Nuova a Milano, ma che poi si allarga su una serie di considerazioni piuttosto forti sullo stato di salute dell’economia e dell’imprenditoria in Italia.
Purassanta si definisce “uno di quelli che se ne erano andati, ma poi sono ritornati”, anche sulla spinta della convinzione di poter far qualcosa per contribuire alla crescita di un Paese che non versava in perfette condizioni di salute.
Credeva e fortemente crede anche oggi che la tecnologia sia una leva potente per la trasformazione e che Microsoft sia una forza in grado di guidare questa trasformazione e di farlo velocemente, grazie al suo ecosistema.

Una dura analisi sullo stato di salute del Paese 

Ma ci vuole consapevolezza sullo stato del Paese.
L’Italia è il Paese che ha più di tutti sofferto della crisi economica del 2008, con un prodotto interno lordo oggi ridotto al 76 per cento di quel che era prima della crisi, scrive Purassanta. Altri Paesi si sono ripresi prima e meglio: per una Francia che è comunque all’82 per cento del PIL pre-crisi, UK e Canada hanno recuperato e gli Stati Uniti lo hanno addirittura migliorato del 22 per cento.
Se questa è una criticità, la seconda secondo Purassanta è rappresentata dalla capitalizzazione delle imprese italiane. Dal 2006 al 2014 solo tre Paesi al mondo hanno ridotto la capitalizzazione delle loro aziende quotate in Borsa: il Giappone, con un -6%, la Francia, con un -14% e l’Italia con un pesantissimo -43%.
“Questo significa che le più grandi aziende del Paese valgono oggi quasi la metà di quanto valevano nel 2016”, sottolineando quanto questa situazione abbia avuto riflessi sulla fiducia da parte di cittadini, studenti, manager e imprenditori rispetto alle possibilità di ripresa dell’Italia.

Mancano gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, tecnologia

Abbiamo smesso di essere un Paese ottimista e l’effetto visibile della situazione è il gap di investimenti in tutti i settori: i nostri imprenditori hanno perso la visione su dove e come creare nuove fonti di crescita.
Questo si riflette anche sul comparto tecnologico: in Italia il rapporto tra investimenti in IT e PIL è la metà rispetto a quello che si registra negli altri Paesi e anche la spesa in ricerca e sviluppo invece che aumentare si va riducendo di anno in anno.
Questo, è l’amara conseguenza, si riflette anche sui tassi occupazionali con effetti pesanti sulla disoccupazione giovanile.
Cala l’imprenditorialià, manchiamo di innovazione nei prodotti e nei servizi, manchiamo di ambizioni internazionali, manchiamo di progetti globali, manchiamo di investimenti in Italia e all’estero, è il grido d’allarme.

La Pubblica Amministrazione non sta meglio

Non sta meglio la Pubblica Amministrazione, che soffre degli stessi mali di cui soffriva venti anni fa: la frammentazione e l’obsolescenza neutralizzano qualsiasi spinta di innovazione e anche dove ci sono visioni e volontà, l’effetto dal punto di vista del Cittadino sembra non cambiare.
In quattro anni Purassanta ricorda di aver visto altrettanti Governi e malgrado gli sforzi di ciascuno non c’è stato alcun vero vantaggio competitivo e sostenibile per il Paese. C’è bisogno di qualcosa di più di Jobs Act, ma ci vuole un salto quantico.
Una responsabilità Purassanta la attribuisce anche al mondo dell’informazione, responsabile di trasferire solo messaggi di negatività rispetto a quanto non funziona senza condividere invece idee e proposte su come migliorarlo.

Il potenziale inespresso sul quale puntare

Nonostante questa situazione, Purassanta vuole avere una visione ottimistica sul futuro: l’Italia ha un enorme potenziale inespresso.
Il Paese è così arretrato su così tanti punti basilari di sviluppo che basta concentrarsi su alcuni per raggiungere risultati incredibili.
Ricerca e Sviluppo, digital transformaion, cloud e IOT sono le leve sulle quali puntare: le soluzioni sono mature e l’ecosistema locale è pronto a trasformare le opportunità in benefici reali.
Bisogna poi spostare la visione dall’imprenditoria individuale e dalla logica dei distretti che hanno guidato l’Italia per 50 anni verso l’open innovation e l’innovazione collaborativa.
Infine, bisogna “sfruttare” l’intelligenza degli italiani, dando più voce alle giovani generazioni, investendo in formazione e creazione di skill lungo l’intera vita delle persone, moltiplicando le opportunità per le donne, amplificando il messaggio dei successi personali e collettivi in una visione pedagogica.
È una visione alla quale Purassanta richiama tutti i componenti della società.

Cosa fa Microsoft

Per quanto riguarda Microsoft, non si tratta soli di risultati, anche se non manca di citare le performance locali, le due leve principali sono rappresentate da un lato dall’ecosistema dei partner, che guida l’innovazione e che porta con sé anche un incremento significativo dei posti di lavoro, dall’altro dal Cloud. “Stiamo attivamente partecipando al cloud miracle italiano, un paradigma che sta interessando tutte le aziende di tutte le dimensioni. Negli ultimi quattro anni siamo cresciuti del 96 per cento all’anno, una performance superiore del 10 per cento ai risultati degli altri Paesi europei”.
È il momento di investire più che mai per portare al Paese le opportunità di crescita abilitate dalla tecnologia, è il suo invito.
E in conclusione ricorda gli strumenti e le iniziative che la società ha in opera per gli studenti (Microsoft Virtual Academy  Skills4YouCTO4StartupBizSpark), Startupper (growITup), Partner (Microsoft Partner Network ) clienti (Microsoft Technology Center ), aziende ( Stories ), Pubblica Amministrazione ( CityNext), scuole (Animatori Digitali Community), giornalisti e influencer (Newscenter, Microsoft Italy Linkedin).

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